Se sei una donna, la diagnosi arriva anni dopo rispetto agli uomini

Se sei una donna, la diagnosi arriva anni dopo rispetto agli uomini
Per quasi tutte le malattie, fatta eccezione per l'osteoporosi, le donne arrivano a una diagnosi alcuni anni dopo gli uomini. Lo ha scoperto uno studio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Per quasi tutte le malattie, fatta eccezione per l'osteoporosi, le donne arrivano a una diagnosi alcuni anni dopo gli uomini. Lo ha scoperto uno studio dell'università di Copenhagen pubblicato da Nature communications, secondo cui in media, su quasi mille patologie considerate, la differenza è di quattro anni. La ricerca ha analizzato i dati di 6,9 milioni di danesi, divisi per genere e seguiti per un periodo di 21 anni, dal 1994 al 2015, e l'età alla prima diagnosi è risultata in media più alta per le donne per quasi tutte le aree considerate.


Tra le malattie con la differenza più marcata c'è il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, (Adhd), che in media viene trovato negli uomini a 14 anni e nelle donne a 20. Per i tumori la differenza è 2,5 anni, mentre per i disturbi metabolici come il diabete è di 4,5 anni. Tra le poche eccezioni c'è l'osteoporosi, che nelle donne viene trovata di solito prima che si arrivi a una frattura mentre nei maschi solo quando c'è il primo ingresso al pronto soccorso dopo un evento traumatico.
«Il messaggio è che le strategie nazionali per le diagnosi devono tenere conto di questa differenza - concludono gli autori -. Non si può usare un modello uguale per tutti. Non è ancora chiaro se le differenze sono dovute alla genetica, all'ambiente, ai criteri diagnostici o a un mix di questi fattori, stiamo proseguendo la ricerca per valutarlo».    Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero