Scoperto il “gene dei gufi”, di chi va sempre a letto tardi

Scoperto il “gene dei gufi”, di chi va sempre a letto tardi
 Chi non va mai a letto presto e la mattina fatica ad alzarsi presto potrebbe avere nel suo Dna un gene che “rallenta” l'orologio interno, spostando in avanti...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
 Chi non va mai a letto presto e la mattina fatica ad alzarsi presto potrebbe avere nel suo Dna un gene che “rallenta” l'orologio interno, spostando in avanti il ciclo sonno/veglia. Lo rivela una ricerca della Rockefeller University e pubblicata sulla rivista “Cell”, che individua il difetto genetico (mutazione) a carico del gene 'CRY1'.


A molte persone con l'indole da "gufo" viene riconosciuto un vero e proprio disturbo del sonno, definito negli Stati Uniti “Disturbo della fase del sonno ritardato”.Gli esperti sono partiti dall'osservazione di un gruppo di volontari rimasti 'chiusi' per due settimane in appartamenti-laboratorio in cui nessuno aveva accesso a informazioni sull'ora del giorno o della notte, per cui tutti si trovavano ad affrontare le 24 ore, compresa la cadenza dei pasti, seguendo semplicemente i propri ritmi naturali.

Ebbene, è emerso che, quasi tutti i volontari mantenevano cicli sonno-veglia e orari dei pasti piuttosto normali, tranne una persona cui era stato precedentemente diagnosticato il disturbo di fase del sonno ritardato, che tendeva ad addormentarsi e svegliarsi tardi. Analizzando il suo dna i ricercatori hanno trovato la mutazione a carico del gene 'CRY1', già noto per la sua influenza sui ritmi sonno/veglia (circadiani) dell'organismo.

Gli esperti hanno quindi consultato database genetici e hanno trovato altri individui portatori della stessa mutazione, calcolando così che questa è piuttosto frequente, presente nel dna di una persona ogni 75. Le prossime ricerche verteranno sul capire cosa comporta avere 'CRY1' difettoso. In futuro tali studi potrebbero portare a nuove indicazioni terapeutiche per coloro che, non riuscendo ad addormentarsi presto la sera e dovendosi svegliare presto, sono perennemente in debito di sonno Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero