Il 21 marzo la #CalziniSpaiatiChallenge per la Giornata mondiale della Sindrome di Down: indossateli e condividete

Il 21 marzo la #CalziniSpaiatiChallenge per la Giornata mondiale della Sindrome di Down: indossateli e condividete
Non li buttate e indossateli per aiutare chi ne ha bisogno. Trattasi dei calzini spaiati, incubo di chiunque faccia una lavatrice con la certezza poi di non riuscire a...

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Non li buttate e indossateli per aiutare chi ne ha bisogno. Trattasi dei calzini spaiati, incubo di chiunque faccia una lavatrice con la certezza poi di non riuscire a ricomporre le coppie. C'è chi ha deciso di sfruttare questa “anomalia” a fin di bene: la #CalziniSpaiatiChallenge si tiene ogni anno il 21 marzo ed è associata alla Giornata mondiale della Sindrome di Down. In questa data si indossano due calzini diversi per celebrare l’unicità dell’essere umano. Possono partecipare all’iniziativa tutti coloro che desiderano manifestare solidarietà e sostegno alle persone affette dalla sindrome di Down e alle loro famiglie. La campagna è firmata dall'azienda slovacca Dedoles che si occupa si iniziative umanitarie e ambientali ed è diversa dalla Giornata italiana del calzino spaiato che si svolge il 5 febbraio, inventata da una maestra di Udine, ma non è escluso che le due iniziative possano collegarsi. 

Partecipare è semplice: basta indossare due calzini di spaiati il 21 marzo, scattare una foto e condividerla sui propri social network con l’hashtag #CalziniSpaiatiChallenge. All'iniziativa si può partecipare anche acquistando i calzini Buonumore su dedoles.it. Per ogni paio di calzini venduto a marzo, verrà donato un contributo a sostegno degli individui affetti dalla sindrome di Down. Lo scorso anno, la campagna ha raggiunto più di 700 mila persone e sostenuto l'Associazione sindrome di Down slovacca. Alla domanda perché i calzini di colore diverso sono diventati il simbolo della Giornata mondiale della Sindrome di Down, si risponde perché i cromosomi hanno la forma di un calzino, mentre la data del 21 marzo evoca la presenza di un cromosoma extra in posizione 21 responsabile di questa anomalia genetica, denominata quindi Trisomia 21. 

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Il Messaggero