Sembrerebbe il remake di "Viaggio allucinante", ma quello realizzato nei laboratori del Boston Children's Hospital non è un film di fantascienza, è un...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Non solo colesterolo, per proteggere il cuore occhio ai trigliceridi
Doppia operazione a cuore fermo: salve madre e bambina ad Alessandria
«L'obiettivo è avere in futuro dei robot che sollevino il chirurgo dalle procedure più ripetitive e di routine, come ad esempio la navigazione nel corpo fino al sito dell'intervento, in modo da consentirgli di dedicarsi alle procedure chirurgiche più critiche e delicate», spiega Mencattelli all'ANSA. Il coordinatore dello studio, Pierre Dupont, immagina già schiere di robot che permetteranno di fare delicati interventi chirurgici anche in parti del mondo dove manca personale altamente qualificato: se collegati in rete, potranno perfino scambiarsi informazioni per affinare gli algoritmi e migliorare le prestazioni. In fondo, il loro funzionamento è simile a quello delle auto a guida autonoma, come dimostra il catetere robotico usato nell'esperimento: a guidarlo è «un algoritmo di navigazione basato sull'apprendimento automatico realizzato e validato in più step, prima al computer, poi sul cuore espiantato di un maiale e infine sul maiale vivo a cuore battente», spiega Mencattelli. Durante l'intervento, il dispositivo è riuscito a risalire in modo autonomo dalla base del cuore fino al ventricolo sinistro per poi raggiungere la valvola cardiaca difettosa e consentire al chirurgo di ripararla.
Il robot ha eseguito il percorso impiegando all'incirca lo stesso tempo necessario al catetere tradizionale guidato dalla mano dell'uomo: si è mosso lungo la parete del cuore seguendo la 'mappà dell'organo caricata nel suo sistema di intelligenza artificiale, continuamente messa a confronto con le informazioni provenienti da un sensore usato per 'tastarè il terreno e dagli algoritmi per l'elaborazione delle immagini raccolte lungo il cammino da una micro telecamera. «In questo modo si può navigare nel cuore senza usare tecniche radiologiche come la fluoroscopia, che comporta l'esposizione a radiazioni ionizzanti», sottolinea Mencattelli.
Il Messaggero