Pronto il cuore bionico: è fatto di tessuti biologici per testare le valvole cardiache

Pronto il cuore bionico: è fatto di tessuti biologici per testare le valvole cardiache
E' pronto il primo cuore bionico: fatto dei tessuti utilizzati per i robot soffici e da tessuti biologici, aiuterà a sperimentare in sicurezza valvole cardiache...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E' pronto il primo cuore bionico: fatto dei tessuti utilizzati per i robot soffici e da tessuti biologici, aiuterà a sperimentare in sicurezza valvole cardiache artificiali e altri dispositivi medici. Descritto sulla rivista Science Robotics, è stato realizzato dal gruppo del Massachusetts Institute of Technology (Mit) coordinato da Ellen Roche, in colaborazione con l’Università americana di Harvard, l’Università tecnologica Nanyang di Singapore e l'irlandese Royal College of Surgeons. Il dispositivo è un mix di tessuto cardiaco e di un sistema robotico di pompaggio: di qui il nome cuore biorobotico ibrido”.


Si tratta, di «una matrice sintetica di robot soffici - dicono i ricercatori - che può essere avvolta attorno a un ventricolo e gonfiarsi» per agire da pompa come farebbe un muscolo cardiaco. Il tessuto robotico che si avvolge intorno alla valvola cardiaca simulando il movimento del muscolo cardiaco. «Abbiamo cominciato dal ventricolo sinistro - ha precisato Roche - perché è il più difficile da riprodurre, a causa delle pressioni più elevate alle quali opera. L’obiettivo di queste ricerche sul cuore bionico - ha concluso - è permettere in futuro di testare e sviluppare più rapidamente, e a costi più ridotti, i dispositivi cardiaci, simulando ciò che accade naturalmente nel cuore umano». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero