Cos'è la piastrinopenia, la malattia del sangue di Camilla Canepa che si verifica di più nelle donne

Soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare la 18enne morta dopo la vaccinazione volontaria con AstraZeneca a Genova. Tant'è che doveva assumere una doppia...

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Soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare la 18enne morta dopo la vaccinazione volontaria con AstraZeneca a Genova. Tant'è che doveva assumere una doppia terapia ormonale. E ora i carabinieri stanno acquisendo tutta la documentazione medica sul caso di Camilla Canepa negli ospedali di Lavagna, dove è stata ricoverata il 3 giugno, e al Policlinico San Martino. Gli investigatori vogliono capire se le due patologie fossero state indicate nella scheda consegnata prima della vaccinazione, il 25 maggio. Intanto il presidente della Liguria Toti pubblica su Fb la lettera del Cts in cui si autorizzavano gli open-day vaccinali ai volontari di ogni età anche con AZ e invita a «non fare sciacallaggio» sulla vicenda della ragazza.

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Cos'è la piastrinopenia

La piastrinopenia è una malattia del sangue. È conosciuta anche come trombocitopenia immune primaria o Porpora Trombocitopenica Idiopatica (PTI). A livello medico, si tratta di un disordine autoimmune caratterizzato dalla riduzione del numero di piastrine. È una patologia che si può ereditare, ma che può anche insorgere in qualsiasi momento: l’incidenza, però, aumenta con l’età. E si verifica maggiormente nelle donne, come indicato dalla Fondazione Gimema, che si occupa della ricerca scientifica sulle malattia ematologiche. Come gran parte delle malattie autoimmuni, non se ne conoscono le cause che la originano.

Quando si verifica

Lo stato di malattia viene dichiarato quando il numero di piastrine è inferiore a 100.000 in un microlitro di sangue. La definizione completa della malattia è data dal tempo trascorso dalla diagnosi e dal numero delle piastrine, che specifica il rischio di emorragia. La diminuzione delle piastrine è causata da un bilanciamento tra meccanismi di mancata produzione e distruzione. Malgrado l’esordio della malattia possa essere acuto, con la comparsa di copiosi sanguinamenti, la gran parte delle diagnosi viene effettuata a seguito di normali controlli di routine.

Come si cura

Solo i pazienti che hanno un concreto rischio di sanguinamento vengono trattati. Nei casi di emergenza si procede alla trasfusione di piastrine e immunoglobuline, mentre negli altri casi si somministrano principalmente steroidi.

Qual è il rischio morte?

La piastrinopenia solitamente viene considerata una patologia benigna, con una mortalità nell’ordine dell’1%. Per le trombocitopenie secondarie invece il decorso è legato alla patologia originale.

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Il Messaggero