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Dal 24 agosto dello scorso anno fino al 9 marzo 2022 ci sono stati in Italia 299.837 casi di reinfezione per Covid-19 (il 3,1% del totale dei casi notificati). Quindi, ogni 100 sono tre quelli che hanno dovuto fare di nuovo i conti con la malattia. Questa fotografia, che emerge dal report esteso Iss, fa notare come ci sia la possibilità di poter riavere una malattia causata dal virus Sars Cov-2 .
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Covid: chi è a maggior rischio di una nuova infezione?
L'analisi del rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 (data considerata di riferimento per l'inizio della diffusione della variante Omicron), evidenzia un aumento del rischio relativo in alcune categorie di persone: chi ha avuto la prima diagnosi Covid da più di 210 giorni , i vaccinati con almeno una dose da più di 120 giorni, le femmine rispetto ai maschi . Il rischio nei soggetti di sesso femminile, secondo l'Iss, può essere «verosimilmente dovuto» alla maggior presenza di donne nell'ambito scolastico dove viene svolto una intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito familiare.
Inoltre, il rischio maggiore di reinfezione è stato notato nelle persone tra i 12 e i 49 anni. «Verosimilmente il maggior rischio di reinfezione nelle fasce di età più giovani è attribuibile a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio, rispetto alle fasce d’età over-60», si legge nel report. La stessa situazione è stata notata mettendo a confronto gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione.
Chi rischia di più
Quindi, il rischio di reinfezione dipende principalmente dai comportamenti dei singoli: il mancato uso dei dispositivi di protezione individuali e la maggiore presenza in luoghi e aree a rischio contagio può aumentare la probabilità di essere infettati.
Secondo una indagine condotta dall'Ufficio nazionale di statistica (Ons) britannico, con Omicron il rischio di reinfezione è 10 volte maggiore rispetto alla variante Delta . Gli esperti hanno stilizzato le reinfezioni avvenute nel Regno tra Giugno 2020 e 20 marzo 2022. emerso che tra il 20 dicembre 2021 e il 20 marzo 2022 - quando la variante Omicron è divenuta dominante - il rischio di reinfezione è stato 10 volte più alto al periodo in cui era dominante Delta, grosso modo da metà rispetto maggio 2021 al 19 dicembre.
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Il Messaggero