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È partita dal Sudafrica, ma rischia di diventare la variante di Omicron dominante in Europa. Il motivo è l'alta contagiosità di Ba.5, la più alta tra tutte le varianti emerse fino ad ora, dicono gli esperti. Il primo Paese a farne le spese è stato il Portogallo, che sta registrando nuove impennate nei casi Covid. Ma il timore è che, con la stagione dei viaggi che si avvicina, la diffusione possa allargarsi. Le vacanze sono alle porte e gli italiani sono pronti a volare in Europa e non solo). Dalla Germania alla Danimarca, fino agli Stati Uniti, ecco la situazione.
Omicron 5 in Europa, la situazione
Per quanto riguarda la circolazione della BA. 5 in Europa, i dati dell'Agenzia britannica per la sicurezza sanitaria (UKHSA) relativi all'8 maggio scorso indicano che allora in Portogallo rappresentava il 18,47% del virus SarsCoV2 in circolazione (al 20 maggio era aumentata al 37%), contro le percentuali decisamente inferiori di Germania e Gran Bretagna (in entrambe 1,28%) e poi Francia (0,88) e Danimarca (0,41%). In Grecia attualmente i casi sono in calo, così come in Croazia.
Negli Stati Uniti alla fine di maggio le infezioni attribuibili a Ba.4 e Ba.5, secondo i Centers for Disease Control and Prevention e la società di genetica Helix, si attestavano intorno al 6-7% del totale: un mese prima erano allo 0.2%.
Ad additare la BA. 5 di Omicron come più contagiosa rispetto alle altre sottovarianti della stessa famiglia Omicron sono i dati online sulla piattaforma BiorXiv, che accoglie studi non ancora sittoposti alla revisione della comunità scientifica, frutto di una ricerca condotta in Giappone e coordinata da Izumi Kimur, dell'Univesità di Tokyo: la BA. 5, come la BA.4 ha una mutazione che le permette di legarsi alle cellule umane in modo più efficace, già vista nelle varianti Delta e Lambda.
Il caso Portogallo allarma
Nel pieno di un periodo caratterizzato da una progressiva riduzione dei casi, diventa un sorvegliato speciale la sottovariante di Omicron BA.5, che in Portogallo sta spingendo verso l'alto la curva dell'epidemia di Covid-19. È un segnale che il virus continua a circolare, ha detto l'infettivologo Massimo Galli, e che l'epidemia non è finita lo ha rilevato, riferendosi alla situazione generale, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.
Intanto l'Istituto Superiore di Sanità indica che nell'ultima settimana la percentuale di casi di reinfezione di Covid-19 sul totale dei casi segnalati risulta pari a 5,9%, in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (6,5%), mentre si rileva un lieve aumento dei casi asintomatici.
Nello stesso periodo non si nota invece un aumento dei decessi, che anzi sono scesi dalla media settimanale di 46 a quella attuale di 38. La presenza della variante BA.5 era stata rilevata anche in Italia a fine maggio dall'istituto Superiore di Sanità, con un numero di sequenze pari allo 0,41% di quelle totali del virus SarsCoV2 rilevate. Sono dati che per l'infettivologo Massimo Galli, indicano che il virus continua a circolare, in Italia come nel resto del mondo. «È un dato di fatto - rileva - che nell'Africa australe ci siano condizioni quasi perfette perché si possano sviluppare nuove varianti, che si selezionano casualmente e, se hanno modo di prendere il sopravvento lo fanno, proprio come BA.5». Su questa, «non abbiamo elementi che ci dicano che sia in grado di eludere i vaccini e provocare così una forma grave della malattia, ma le evidenze suggeriscono che possa provocare l'infezione», aggiunge.
I dati italiani dell'Istituto superiore di sanità indicavano alla metà di maggio BA.4 e BA.5 presente in 7 regioni: BA.4 toccava il 4% in Emilia Romagna, seguita da Calabria (2.9%), Toscana (1%) e Lombardia (1%); BA.5 era è quasi al 6% in Umbria, seguita da Puglia (3.2%) e Lazio (1%). Ora si aspetta il nuovo monitoraggio dell'Iss per conoscere di quanto sono salite le percentuali di Omicron 5 in Italia.
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Il Messaggero