Neoplasie neurologiche ed endocrine: c'è una nuova terapia

Neoplasie neurologiche ed endocrine: c'è una nuova terapia
La storia di Fedez, che di recente ha confidato ai suoi follower di essere stato colpito da un tumore neuroedocrino, ha acceso un faro su queste neoplasie per le quali servono...

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La storia di Fedez, che di recente ha confidato ai suoi follower di essere stato colpito da un tumore neuroedocrino, ha acceso un faro su queste neoplasie per le quali servono centri d’eccellenza, tecnologie all’avanguardia e una solida expertise. Ma quali i tratti caratteristici di questi tumori? Marialuisa Appetecchia, responsabile di Endocrinologia oncologica presso l’Istituito Nazionale dei Tumori Regina Elena IFO IRCCS spiega che «il sistema neuroendocrino è costituito da cellule che hanno caratteristiche tipiche sia delle cellule endocrine che di quelle nervose. I tumori che prendono origine da queste cellule sono proprio i tumori neuroendocrini».

L’ECCELLENZA

Sono tumori relativamente rari, rappresentano poco meno dello 0,5% di tutti i tumori maligni. In Italia si registrano meno di 3.000 nuove diagnosi l’anno. La professoressa Appetecchia chiarisce anche che questi tumori «possono colpire organi anche molto differenti tra loro, come intestino, pancreas e polmoni, ma in genere sono colpiti gli adulti e gli anziani. Nella maggior parte dei casi viene colpito il tratto gastroenteropancreatico». Per queste neoplasie la chirurgia è sempre il trattamento di prima scelta, anche perché se il tumore viene rimosso interamente, nella maggior parte dei casi l’intervento è risolutivo. Purtroppo esistono anche forme aggressive o che producono metastasi, in questi casi si usano altri strumenti. La professoressa Appetecchia spiega che per alcune forme metastatiche si può adoperare quella che è la terapia di elezione nella sindrome da carcinoide. Altrettanto efficace può essere in casi specifici la chemioterapia o la terapia radiorecettoriale, quest’ultima molto innovativa. Semplificando non poco «si adopera una sostanza radioattiva che veicola il farmaco a livello dei tessuti che esprimono i recettori per la somatostatina». Non da meno, infine, le terapie a bersaglio molecolare, che vanno ad aggredire il tumore in maniera estremamente selettiva.

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Il Messaggero