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Caos all'hub vaccinale della Mostra di Oltremare di Napoli: la Asl Napoli 1 Centro ha denunciato insulti e minacce verbali agli operatori sanitari da parte diversi utenti che hanno preteso la somministrazione del vaccino Pfizer o Moderna rifiutando Astrazeneca. È stato necessario un intervento delle forze di polizia per sedare le proteste.
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Non è la prima volta - Non è la prima situazione di disagio verificatasi intorno alla campagna vaccinale nel capoluogo partenopeo: ieri si è registrata una lunga attesa, fino anche a tre ore, sempre nello stesso hub vaccinale a seguito dell'esaurimento dei vaccini Pfizer. Le dosi, in quel caso, sono state recuperate dall'Asl di Salerno ma tra i tempi di spostamento e di preparazione è stato necessario aspettare più di due ore per riprendere poi l'attività.
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Comportamento inaccettabile - La direzione strategica dell'Asl Napoli 1 Centro ha inoltre ricordato che il piano vaccinale prevede la somministrazione del vaccino a m-Rna solo per categorie dedicate puntualmente definite. Quindi pretendere un vaccino a m-Rna al di fuori di queste categorie e dalle indicazioni non è possibile e ha aggiunto nella nota: «di certo non è accettabile alcun comportamento di minaccia o insulto nei confronti del personale sanitario o delle guardie di sicurezza impegnate nello svolgimento del proprio lavoro a servizio dei cittadini».
L'intervento della polizia - Ciro Verdoliva, direttore dell'ASL che ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine, ha parlato di fatto gravissimo e ha affermato che non saranno tollerati atteggiamenti simili all'intero di un centro vaccinale. Il direttore sanitario della Asl Napoli 1 Centro Maria Corvino ha ribadito che la vaccinazione con Pfizer è possibile solo per cittadini che hanno patologie o condizioni di salute tali da rendere indispensabile la somministrazione del vaccino a m-Rna. «Chi ritiene di essere affetto da patologie per le quali è prevista la somministrazione di vaccino a m-Rna può iscriversi nelle apposite categorie, diversamente non ci saranno deroghe e nessuna eccezione» ha concluso Corvino.
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Il Messaggero