«La periodica insorgenza di casi di meningite meningococcica non dovrebbe allarmarci, ma spingerci a rivalutare l'importanza di promuovere la vaccinazione»....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La meningite fulminante è diventata meno rara?
«Per fortuna è una malattia piuttosto rara. Tuttavia, assistiamo periodicamente a periodiche riaccensioni, a volte anche di tipo epidemico, se pensiamo a quello che è successo in Toscana. Purtroppo la meningite meningococcica può essere davvero letale nel 7-10% dei casi».
Si può prevenire e curare?
«Sì. Si può prevenire con il vaccino e, nel caso in cui si è entrati a contatto con un paziente, con la profilassi antibiotica. Proprio come quella che hanno già fatto i ragazzi del gruppo della povera giovane romana morta. Inoltre, è una malattia curabile che risponde alla terapia con gli antibiotici. Il problema è che purtroppo non si arriva spesso a una diagnosi precoce e quindi si rischia di accedere alla terapia quando ormai è tardi».
Quali i sintomi per poter fare una diagnosi di meningite?
«Febbre alta, cefalea e nausea. Un tratto caratteristico è la rigidità del collo per una contrazione nervosa».
Come si diffonde la meningite?
Per via aerea, attraverso le goccioline di saliva che si trasmettono quando le persone sono a non più di un metro di distanza. Pertanto coloro che sono stati vicini agli infettati dovrebbero essere sottoposti a profilassi antibiotica, che è semplice e decisamente efficace». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero