Sì al sole, seppur con giudizio, in particolare in caso di malattia articolare attiva, nell'artrite reumatoide e nelle spondiloartriti, si alla ginnastica, sfruttando...
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A evidenziarlo è la professoressa Angela Tincani, responsabile dell'Unità Operativa di Reumatologia e Immunologia Clinica degli Spedali Civili di Brescia e coordinatrice del Gruppo di Studio Medicina di Genere della SIR (Società italiana di Reumatologia). Se infatti il sole è amico, perlomeno dal punto di vista dei sintomi cutanei, di chi soffre di artrite psoriasica, le lesioni cutanee legate al lupus eritematoso sistemico con il sole peggiorano, e in caso di malattia articolare attiva, per le spondiliti e l'artrite reumatoide è consigliabile esporsi ai raggi solari con giudizio, non «in maniera violenta, ma con una certa precauzione». «Il consiglio - spiega Tincani - è utilizzare una protezione solare medio-alta, non esporsi nelle ore più calde, e se eventualmente bisogna stare all'aperto nelle ore centrali della giornata, utilizzare cappelli e magliette leggere. Occorre poi fare attenzione al fatto che alcuni farmaci possono essere fotosensibilizzanti, risentono cioè dell'effetto della luce e dei raggi ultravioletti».
Prima di partire per le vacanze, meglio dotarsi della quantità di farmaci sufficiente per la permanenza (se il viaggio è molto lungo, si può provvedere per i primi 15-20 giorni). «Può essere utile - aggiunge Tincani - portare con sé anche il foglio rilasciato nell'ultima visita fatta dal medico, che contiene i dati essenziali riguardo alla diagnosi, alla storia clinica e alla terapia». Se la meta prescelta è la montagna, occhio in particolare al fatto che l'altitudine, oltre i 1.500 metri, può dare problemi pressori: a volte, se la pressione è già “mossa” questo può complicare le cose. Un tema a parte è l'alimentazione: sì al pesce e alla dieta mediterranea, «ricca di frutta e verdura, e che prevede anche carne rossa, ma non tutti i giorni, in “regime protetto”». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero