Le apnee notturne mettono a rischio anche i ricordi

Le apnee notturne mettono a rischio anche i ricordi
Le apnee del sonno, che si stima colpiscano più di 936 milioni di persone nel mondo, mettono a rischio anche la memoria. Coloro che ne sono colpiti faticano a ricordare i...

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Le apnee del sonno, che si stima colpiscano più di 936 milioni di persone nel mondo, mettono a rischio anche la memoria. Coloro che ne sono colpiti faticano a ricordare i dettagli dei ricordi della proprie vite, cosa che li rende potenzialmente vulnerabili alla depressione. Lo rileva una ricerca della Rmit University di Melbourne, pubblicata sul Journal of the International Neuropsychological Society. Le apnee ostruttive si verificano quando il respiro di una persona viene interrotto durante il sonno. Il legame con i problemi di memoria e la depressione in generale è stato già indagato a livello scientifico, ma non è ben chiaro come questi problemi siano collegati allo sviluppo del disturbo.


Il nuovo studio ha esaminato in che modo la condizione colpisse la memoria cosiddetta autobiografica, legata alle proprie esperienze di vita, trovando che le persone con apnee non trattate avevano problemi a ricordare dettagli specifici. È stato effettuato un controllo su 44 adulti con apnee non trattate e altri 44 con la funzione di gruppo di controllo, valutando come fossero in grado di ricordare episodi legati all'infanzia, alla giovinezza o più recenti. Nello specifico, sono state esaminate la cosiddetta memoria semantica (che porta a ricordare ad esempio i nomi dei propri insegnanti) e quella episodica (legata a un evento, come il primo giorno di scuola superiore). È emerso che le persone con apnee del sonno faticavano con la memoria semantica, mentre quella episodica risultava preservata.


Ciò è probabilmente correlato al sonno frammentato, poiché la ricerca ha dimostrato che un buon sonno è essenziale per il consolidamento proprio di questo tipo di memoria. L'uso di macchine Cpap per il trattamento delle apnee ha dimostrato di portare miglioramenti.
«Un importante passo - conclude Melinda Jackson, autrice principale dello studio- sarà determinare se il trattamento efficace delle apnee possa aiutare a contrastare alcuni problemi di memoria o persino a ripristinare i ricordi andati persi».   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero