Crede di avere l'influenza e non va in ospedale: morto per infiammazione miocardica

Un ragazzo di 23 anni è morto dopo aver sottovalutato i sintomi di quella che pensava essere un'influenza. Il giovane non si è rivolto ai medici...

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Un ragazzo di 23 anni è morto dopo aver sottovalutato i sintomi di quella che pensava essere un'influenza. Il giovane non si è rivolto ai medici per «non sprecare il loro tempo». Reece Milner, che frequentava regolarmente la palestra e non aveva precedenti di problemi di salute, è stato trovato in stato confusionale nella sua auto a Craigavon ​​da un passante la scorsa settimana.


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L'uomo gli ha prestato assistenza fino all'arrivo dei paramedici che lo hanno trasportato al reparto di terapia intensiva al Craigavon ​​Area Hospital. Gli accertamenti hanno stabilito la morte cerebrale quel giorno stesso, mentre Reece è morto due giorni dopo circondato dalla sua famiglia e dalla sua ragazza.



Un esame post mortem ha rilevato che Reece, che era un operatore della sala di controllo di un'azienda di sicurezza, è morto a causa dell'infiammazione miocardica dei muscoli cardiaci causata da una rara infezione.
Riofach Doran, la fidanzata di Reece da sei anni, ha dichiarato all'Irish News che Reece era andato a lavorare normalmente mercoledì scorso, tornando all'ora di pranzo prima di ripartire per ritirare un pacco dall'ufficio postale.

Ha detto: «È stato malato nelle ultime tre settimane, ha vomitato qualche volta, ma abbiamo pensato che avesse l'influenza». «Era una persona davvero divertente ed estroversa. che amava far ridere la gente. Amava me e mio figlio, lo considerava come se fosse il suo, era così premuroso con tutti».

Il fratello maggiore di Reece, Samir, ha detto che Reece era "molto in salute" e "in buona forma".

Samir ha detto che la famiglia è grata all'uomo che ha trovato Reece e ha tentato di salvargli la vita ed è rimasto con lui, e ha rivelato che suo fratello era un grande sostenitore della donazione di organi e aveva incoraggiato amici e familiari a iscriversi al programma. «Voleva salvare la vita di altre persone», ha detto. Purtroppo gli organi di Reece non sono stati donati, poiché dopo la morte è stata effettuata l'autopsia: solo il cuore è stato donato a scopi di ricerca, e forse potrà comunque salvare la vita di qualcun altro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero