Infarto, un microcomputer nel petto avverte i medici: una donna inglese prima paziente al mondo

Infarto, un microcomputer nel petto avverte i medici: una donna inglese prima paziente al mondo
A una donna britannica è stato inserito il primo microcomputer (al mondo) che avverte immediatamente i medici se la sua salute è in pericolo. Margaret McDermott, 75...

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A una donna britannica è stato inserito il primo microcomputer (al mondo) che avverte immediatamente i medici se la sua salute è in pericolo. Margaret McDermott, 75 anni, sta prendendo parte a una sperimentazione clinica volta a migliorare l’assistenza ai pazienti con insufficienza cardiaca. Una vera e propria rivoluzione che potrebbe salvare la vita di tante persone. Margaret ha raccontato che il dispositivo, impiantato sul lato sinistro del suo cuore, è stato un “miracolo” che ha trasformato in meglio la qualità della sua vita dal giorno dell’intervento avvenuto lo scorso luglio. 


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L’insufficienza cardiaca si verifica quando il muscolo cardiaco è troppo debole per pompare il sangue in tutto il corpo. Le persone fanno fatica a respirare e soffrono di diverse patologie. Gli esperti ritengono che la tecnologia potrebbe salvare milioni di pazienti. Il monitor wireless, chiamato V-LAP, consente ai medici di localizzare i pazienti. Se il dispositivo rileva anomalie nel cuore, i medici vengono avvisati automaticamente in modo che possano intervenire in anticipo, prima che la condizione peggiori.
 

Contatteranno quindi il paziente per un consulto e il suo trattamento potrebbe essere regolato. Attualmente, se i medici vogliono controllare le modifiche ai segni cardiaci, i pazienti devono essere ricoverati in ospedale. Gli esperti hanno affermato che la tecnologia, realizzata dalla società israeliana Vectorious, è la forma più accurata di monitoraggio del cuore domestico ancora disponibile.
La signora McDermott, di Birmingham, ha sottolineato: «È meraviglioso. Ogni giorno mi sveglio e non mi sento affaticata. Prima stavo davvero lottando e facendo affidamento sugli inalatori. Sembra un miracolo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero