Roma, intelligenza artificiale, una nuova app insegna ai bambini sordi a leggere

Ogni anno in Italia nascono circa 2000 bambini con gravi problemi di udito. Molti di questi, quando approdano alle elementari, fanno fatica a imparare a leggere e a scrivere in...

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Ogni anno in Italia nascono circa 2000 bambini con gravi problemi di udito. Molti di questi, quando approdano alle elementari, fanno fatica a imparare a leggere e a scrivere in italiano. Ora, però, un aiuto concreto arriva dalla tecnologia. Presso l’Istituto statale per sordi di Roma, è stata presentata una nuova app, scaricabile su qualsiasi cellulare, che permette ai bimbi non udenti di leggere assieme ai loro coetanei udenti, una selezione di libri tradotta in lingua dei segni. Si chiama «StorySign» e sfrutta la fotocamera del dispositivo: basta inquadrare la pagina e sullo schermo compare “Star”, un ragazzina in versione “cartoon” con tanto di apparecchio acustico, che attraverso l'intelligenza artificiale, traspone nel linguaggio dei segni le storie dei libri scelti. Per ora sono solo cinque ma gli sviluppatori prevedono di aumentare la propria “biblioteca virtuale”.


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L’app, sviluppata da Huawei in collaborazione lo studio di animazione Aardman, è gratuita ed è compatibile sia con iOS che con i dispositivi Android. Il lancio è partito proprio da questo istituto romano, all’incrocio tra via Nomentana e viale Regina Margherita, eccellenza del territorio: si tratta infatti dell'unica scuola statale specializzata per sordi e prevede un approccio di “inclusione alla rovescia” dove sono i bambini udenti ad inserirsi nel mondo di quelli non udenti. Fin dalle elementari, qui, i circa 150 alunni, di cui 70 sordi, imparano la lingua dei segni e comunicano tranquillamente senza barriere, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Alla scuola sono stati donati anche quattro tablet e ora, con l’introduzione di questa nuova app, il processo di apprendimento sarà ancora più facile.

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«Quando mi hanno parlato di questo progetto, ho pensato “è troppo bello per essere vero” - spiega Isabella Pinto, la preside dell’Istituto -. «In un momento in cui le scuole fano fatica trovare mezzi e risorse per qualsiasi cosa, quasi non ci credevo». Testimonial del lancio della app, Rudy Zerbi, volto noto di Amici e Italia’s Got Talent, che ha sorpreso gli alunni dell’istituto presentandosi con la lingua dei segni. «Ancora una volta siamo noi adulti a imparare dai bambini – dice Zerbi -. «Quella che chiamano inclusione, parola complicata ma bellissima, servirebbe non solo tra chi è sordo e chi non lo è ma per tante altre cose che nel nostro paese non vanno bene».


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Il Messaggero