OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
È la domanda che tutti si pongono, ma a cui pochi osano rispondere. Quando finirà la pandemia? «Tra qualche anno, direi due anni da adesso – azzarda Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano ai microfoni della trasmissione radiofonica Un giorno da pecora su Rai Radio 1 –. Dovremo adattare i vaccini alle varianti, ci sarà una convivenza endemica, con un piccolo numero di casi».
Il pasticcio di Johnson&Johnson
Il vaccino a vettore virale Johnson&Johnson è stato sospeso negli Stati Uniti, e dopo anche in Europa, a seguito di 6 casi di trombosi su quasi 7 milioni di persone vaccinate. «Spero ci sia un'indicazione europea unitaria e non la cacofonia di voci che ha creato un pasticcio nelle settimane scorse», ha detto stamattina Pregliasco durante la trasmissione Agora su Rai 3. I dati degli effetti avversi «sono per tutti i vaccini bassissimi e hanno valori comparabili». Il rischio trombosi «è leggermente maggiore in vaccini con vettore virale ma è irrisorio rispetto ai numeri dei vaccinati. Spero quindi stavolta in una comunicazione univoca e chiara».
Le riaperture sono un «rischio ragionato»
Parla di «rischio ragionato» Pregliasco ad Agora riguardo alla decisione di riaprire le attività dal 26 aprile. «Un rischio oggettivo c'è – prosegue il virologo – e dipende in primis dalla velocità della vaccinazione, e poi dalla responsabilità di ognuno». La decisione di Draghi «sicuramente potrà avere un prezzo da pagare».
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero