Madre adottiva gli riduce il cibo per farlo sembrare disabile e intascare l'indennità

Lyubov Korotkova, dopo averlo adottato, ha costretto Valery Kandaurov, 11 anni, a vivere in “gravi” condizioni per otto anni con poco cibo e droghe. Ha nascosto il suo...

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Lyubov Korotkova, dopo averlo adottato, ha costretto Valery Kandaurov, 11 anni, a vivere in “gravi” condizioni per otto anni con poco cibo e droghe. Ha nascosto il suo schema al marito Andrei. La malnutrizione del piccolo era così severa da pesare come un bambino di quattro anni. La donna aveva forzatamente ridotto il cibo, allevandolo con droghe per «farlo risultare malato agli occhi di tutti». Lo ha anche fatto studiare solo a casa, quindi non è mai andato a scuola e non si è mai relazionato con altri bambini.


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Svetlana Petrenko, del comitato investigativo federale russo, ha spiegato: «La malnutrizione era così grave che il bambino di 11 anni aveva il peso di uno di quattro. Per otto anni deliberatamente non lo ha nutrito  per farlo risultare disabile e ricevere l’indennità e gli assegni di malattia». E aggiunge: «Durante tutti questi anni la donna ha visto molti dottori con suo figlio, chiedendo loro di controllarlo perché malato, ipotizzando ai loro occhi anche il cancro. Ovviamente anche i medici sono stati raggirati dalla donna, non trovando mai una diagnosi giusta».

Inizialmente funzionari e associazioni locali non hanno creduto alle accuse fatte contro la donna e hanno persino organizzarono una campagna pubblica per far tornare il bambino dalla mamma adottiva. Ma alla fine proprio lei si è dichiarata colpevole, è stata condannata per “aver inflitto lesioni gravi a un minore (lasciandolo) in uno stato di impotenza”. Ora deve restituire interamente il denaro preso e consegnare più di 9.400 euro in “danni morali” al figlio che le è stato immediatamente tolto appena la sua crudeltà è uscita allo scoperto. Il ragazzo ora è in cura da Svetlana Suleimanova, una psicologa che lo ha subito seguito e aiutato dopo essere stato liberato dall’inferno con la Korotkova e aver volato per 3.800 miglia a Mosca. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero