Gioco d'azzardo patologico e dipendenza da cocaina, si punta a “spegnere” il desiderio attraverso 'mini-scossè indolori: onde elettromagnetiche diffuse...
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In mattinata verranno trattati i primi due pazienti. E nella struttura partirà una sperimentazione 'ad hoc', La rTMS è in pratica una sonda collegata a un neuronavigatore che funge da 'bussolà per un'azione mirata, e viene appoggiata sulla testa mentre il paziente è seduto, in posizione rilassata. Questa sonda è in grado di stimolare focalmente la corteccia cerebrale attraverso l'erogazione di un campo magnetico che, guidata dal neuronavigatore, passa attraverso il cranio in modo indolore e produce un campo elettrico che attiva le cellule neuronali.
La stimolazione ripetuta della corteccia cerebrale è capace di modularne l'eccitabilità e quindi l'attività delle cellule sottostanti. Il risultato è la riduzione del desiderio della sostanza da cui si è dipendenti.
«Questo approccio è ormai approvato da alcune delle più importanti associazioni scientifiche internazionali, quali l'American Psychiatric Association (Apa), il Canadian Network for Mood and Anxiety Treatments (Canmat), la World Federation of Societies of Biological Psychiatry (Wfsbp). Negli ultimi anni, grazie soprattutto agli studi nel campo delle Neuroscienze, appare sempre più accreditata anche l'applicazione nelle dipendenze, sia da sostanze che comportamentali. Partendo da questi presupposti - sottolinea Arianna Camporese, responsabile dell'ambulatorio - l'introduzione della stimolazione magnetica transcranica ripetitiva nel trattamento delle dipendenze potrebbe essere fortemente d'aiuto, soprattutto grazie alla sua potenzialità di modulare l'attività neuronale sia localmente all'area stimolata, sia nei collegamenti cerebrali interconnessi, provocando una riduzione del desiderio irrefrenabile di utilizzare una determinata sostanza o di ripetere un comportamento potenzialmente dannoso per la salute come il gioco d'azzardo».
L'indagine sperimentale proposta dal Dipartimento Dipendenze dell'Ulss 6 Euganea utilizzerà un protocollo in doppio cieco randomizzato, che verrà testato in 30 giocatori d'azzardo patologici e 30 con dipendenza da cocaina, e si propone di validare per la prima volta in un ampio campione di soggetti l'efficacia del trattamento nel ridurre il numero di recidive. I partecipanti verranno assegnati a un gruppo di stimolazione reale o a un gruppo di stimolazione placebo. Il ciclo di trattamento, gratuito, è così articolato: due settimane di sedute giornaliere della durata di 20 minuti (dal lunedì al venerdì), a cui seguirà un periodo di follow-up della durata di 6 mesi. In pratica i 30 pazienti verranno sottoposti a dieci sedute ciascuno, ognuna di 20 minuti. Per tutta la durata dello studio sono previsti controlli urinari tossicologici bisettimanali per uso di cocaina e altre sostanze d'abuso, somministrazione di questionari psicometrici per la rilevazione del desiderio e visite ambulatoriali per una valutazione multidisciplinare (tossicologica e psichiatrica). Solo al termine verrà comunicato al paziente se ha eseguito un trattamento efficace o placebo. Ai pazienti che avranno ricevuto il placebo verrà offerto al termine del periodo di follow up, la possibilità di accedere al trattamento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero