In mattinata verranno trattati i primi due pazienti. E nella struttura partirà una sperimentazione 'ad hoc', La rTMS è in pratica una sonda collegata a un neuronavigatore che funge da 'bussolà per un'azione mirata, e viene appoggiata sulla testa mentre il paziente è seduto, in posizione rilassata. Questa sonda è in grado di stimolare focalmente la corteccia cerebrale attraverso l'erogazione di un campo magnetico che, guidata dal neuronavigatore, passa attraverso il cranio in modo indolore e produce un campo elettrico che attiva le cellule neuronali.
La stimolazione ripetuta della corteccia cerebrale è capace di modularne l'eccitabilità e quindi l'attività delle cellule sottostanti. Il risultato è la riduzione del desiderio della sostanza da cui si è dipendenti. L'ambulatorio, che si inserisce all'interno del progetto “Cambio Gioco” finanziato dalla Regione Veneto con 693.800 euro per interventi di prevenzione, cura e riabilitazione, è uno tra i primi del Sistema sanitario nazionale ad offrire in Italia questa innovativa metodica terapeutica, non invasiva, a pazienti affetti da disturbo da gioco d'azzardo patologico o da dipendenza da cocaina. Il percorso clinico è stato approvato dal Comitato etico per la Sperimentazione clinica della provincia di Padova.
«Questo approccio è ormai approvato da alcune delle più importanti associazioni scientifiche internazionali, quali l'American Psychiatric Association (Apa), il Canadian Network for Mood and Anxiety Treatments (Canmat), la World Federation of Societies of Biological Psychiatry (Wfsbp). Negli ultimi anni, grazie soprattutto agli studi nel campo delle Neuroscienze, appare sempre più accreditata anche l'applicazione nelle dipendenze, sia da sostanze che comportamentali. Partendo da questi presupposti - sottolinea Arianna Camporese, responsabile dell'ambulatorio - l'introduzione della stimolazione magnetica transcranica ripetitiva nel trattamento delle dipendenze potrebbe essere fortemente d'aiuto, soprattutto grazie alla sua potenzialità di modulare l'attività neuronale sia localmente all'area stimolata, sia nei collegamenti cerebrali interconnessi, provocando una riduzione del desiderio irrefrenabile di utilizzare una determinata sostanza o di ripetere un comportamento potenzialmente dannoso per la salute come il gioco d'azzardo».
L'indagine sperimentale proposta dal Dipartimento Dipendenze dell'Ulss 6 Euganea utilizzerà un protocollo in doppio cieco randomizzato, che verrà testato in 30 giocatori d'azzardo patologici e 30 con dipendenza da cocaina, e si propone di validare per la prima volta in un ampio campione di soggetti l'efficacia del trattamento nel ridurre il numero di recidive.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout