Donazione di organi da record al policlinico Umberto I, a Roma. I medici del reparto di terapia intensiva hanno espiantato fegato e reni ad una ottantottenne per salvare la vita a...
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Pino e Simone, uno malato di Alzheimer e uno di Parkinson, in bici per 400 km
Mamma beve whisky e cola con il marito e muore. I soccorsi chiamati dalla figlia di 12 anni
LA STORIA
Un gesto che riassume la storia di una donna nata a San Lorenzo nel 1931, unica femmina tra sette maschi, figli di Maria Pierini e Crispino Santarelli. Trasferiti prima a Tiburtino Terzo e poi a Pietralata, Crispino, venditore ambulante di frutta, fu vittima del rastrellamento nazista nella borgata a seguito dell'assalto organizzato il 22 ottobre 1943 dai partigiani alla caserma del Forte Tiburtina. Pochi giorni dopo fu immatricolato nel campo di concentramento di Mauthausen, quindi trasferito nel sottocampo di Ebensee dove morì il 17 febbraio all'età di 47 anni. Fu la figlia Annita a prendere le redini della famiglia. A 13 anni era lei a fare da mamma ai fratelli, ad aiutare al banco nel mercato prima e al negozio in via del Peperino poi. Degli anni della guerra, della fame e dei tedeschi Annita Santarelli era una vera e propria memoria storica. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero