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Lui e il dimagrimento. La maggioranza degli uomini arrivano dal nutrizionista non per un’esigenza estetica ma per riportare in equilibrio colesterolo, pressione e glicemia. Questo vuol dire che non rincorrono il peso ottimale ma un miglioramento (spesso obbligato dal medico) del generale stato di salute. Per lui, che normalmente riesce a calare di peso in modo più veloce di lei perché non è suscettibile a oscillazioni ormonali, il grande ostacolo da superare è quello della limitazione degli alcolici. Molti sono abituati a consumarli ad ogni pasto. E non si rendono conto, spiegano gli specialisti, che quel bicchiere rappresenta un vero carico di calorie: da 80 a 120. Sono quattro gli errori alimentari che gli uomini a dieta commettono più delle donne: sono schizzinosi verso frutta e verdura, non amano i cereali integrali, pranzano spesso fuori e non controllano le porzioni, eccedono nel consumo di salumi e carni rosse. Come si legge nel libro di Lucilla Titta, nutrizionista e ricercatrice all’Istituto europeo di oncologia, La dieta del maschio tutto quello che ogni uomo deve sapere per mangiare sano e mantenersi in forma (Rizzoli). «L’uomo, ancora più della donna, tende a mangiare troppo, fino al doppio del livello massimo giornaliero suggerito dal Ministero della Salute per mantenersi in salute - spiega la dottoressa - È una questione di gusto, di abitudine e di necessità. Lui, più spesso di lei, mangia molto spesso fuori casa, consuma pasti precotti, surgelati o conservati con sale o semplicemente salati per essere più palatabili dai ristoratori». Quattro, dunque, gli alimenti base da ridurre nella dieta del maschio: il sale, carni rosse e conservate (non più di 500 grammi a settimana), bevande alcoliche (a tavola e fuori tavola), pane, pasta, dolci e carboidrati non integrali.
Il Messaggero