Passo finale verso il pancreas artificiale, anche in Italia. Per la prima volta nel nostro paese è stato applicato in Umbria ad un paziente affetto da diabete tipo 1...
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Fino ad ora il sistema veniva programmato dal diabetologo e quindi per la persona affetta da diabete non era possibile apportare modifiche contestuali. La nuova procedura, autorizzata dall'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) è attiva da poco tempo e il paziente che ora ne usufruisce è tra il ristretto numero cui è stato applicato in Italia. «Attualmente - sottolinea, la dottoressa Francesca Porcellati - sono circa 50 i pazienti in Italia che utilizzano questo nuovo dispositivo, rimborsabile dal Sistema sanitario nazionale alle persone affette da diabete tipo 1, su richiesta del diabetologo, che ne ravvede l'utilità per la presenza di ripetuti episodi di ipoglicemia, a volte inavvertita, o che necessitano di migliorare il compenso glico-metabolico».
La tecnologia avanzata di questo sistema ibrido, viene specificato in una nota dell'ospedale, eroga insulina, ogni 5 minuti, 24 ore su 24, sulla base dei valori di glucosio misurati da un sensore. Il sistema è inoltre dotato di una tecnologia che consente di sospendere automaticamente l'erogazione dell'insulina, quando il valore del glucosio interstiziale segnalato dal sensore raggiunge o si prevede che raggiunga tassi di ipoglicemia. «L'utilizzo di tecnologie avanzate per la gestione del diabete tipo 1 in Italia è inferiore alla media europea - aggiunge il dottor Perriello - quando invece è necessario tenere conto che per il sistema sanitario investire in sistemi di questo tipo ottimizza la gestione dei percorsi di cura a costi sostenibili». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero