Diabete, cala l'età della diagnosi: 150 mila i colpiti tra 20 e 35 anni

Diabete, cala l'età della diagnosi: 150 mila i colpiti tra 20 e 35 anni
 Aumenta in Italia il numero di giovani colpiti dal diabete di tipo 2: se ne contano, secondo le ultima stime, almeno 150.000 ed hanno tutti tra 20 e 35 anni. Il loro numero...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
 Aumenta in Italia il numero di giovani colpiti dal diabete di tipo 2: se ne contano, secondo le ultima stime, almeno 150.000 ed hanno tutti tra 20 e 35 anni. Il loro numero è raddoppiato negli ultimi 10 anni e le cause vanno ricercate principalmente nel dilagare dei cattivi stili di vita, a partire dall'inattività fisica e dalla scorretta alimentazione che ha determinato un'impennata dei livelli di obesità.


A richiamare l'attenzione sull'emergenza diabete legata anche e sempre di più alle nuove generazioni sono i diabetologi dal congresso Panorama Diabetè, organizzato dalla Società italiana di diabetologia (Sid) e che si apre oggi a Riccione. «Attualmente - afferma il presidente Sid Francesco Purrello - In Italia si contano 3,5 milioni di casi di diabete diagnosticati ed un milione non ancora diagnosticati. Un diabetico di tipo 2 su tre ha meno di 65 anni, il 15% ha meno di 50 anni ma il 5%, che equivale appunto ad oltre 150mila soggetti, sono giovani tra 20 e 35 anni. Sono proprio i giovani a rischiare di più nei prossimi anni se non si correrà subito ai ripari».

Una misura prioritaria, afferma Purrello, «è innanzitutto incentivare l'attività fisica, che ha una funzione di farmaco, ovvero curativa, oltre che preventiva. Oggi è interamente a carico delle famiglie. La nostra richiesta e proposta - conclude - è che sia invece detraibile dalla tasse, almeno per i pazienti diabetici ed i soggetti a rischio di sviluppare la malattia».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero