Umbria, contagi in crescita per i bimbi sotto i due anni: «Variante inglese portata in famiglia»

Umbria, contagi in crescita per i bimbi sotto i due anni: «Variante inglese portata in famiglia»
PERUGIA La progressiva riduzione dei nuovi contagi cui si è assistito nelle ultime tre settimane ha interessato un po’ tutte le fasce d’età, pur con...

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PERUGIA La progressiva riduzione dei nuovi contagi cui si è assistito nelle ultime tre settimane ha interessato un po’ tutte le fasce d’età, pur con qualche eccezione e la necessità di non allentare la guardia, specie rispetto agli under 30.


L’analisi dell’incidenza cumulativa relativa alla settimana dal 22 al 28 febbraio evidenzia un andamento differenziato tra le varie età, ma convergente verso una diffusione più contenuta. La maggior concentrazione di casi (sopra 250) si osserva nella fascia 3-5 anni, la più bassa (sotto 150) tra i 65 e 79 anni. «Per la popolazione in età scolare l’incidenza è scesa sotto i 200 casi ogni 100mila abitanti - spiega Marco Cristofori, esperto del Nucleo epidemiologico – e solo nella fascia 0-2 si avverte una leggera crescita da ormai un po’ di settimane». Al 3 marzo, risultavano 8 positivi alla scuola dell’infanzia (2 cluster, 46 alunni osservati e 225 contatti in isolamento), 3 alla primaria, 6 al primo grado, 1 al secondo.

 


Il grafico restituisce un andamento in controtendenza rispetto al dato regionale che prosegue dal 4-10 gennaio. La necessità di tenere sotto controllo i contagi specie tra gli under 30 è legata all’elevata diffusione della variante inglese. «È più contagiosa e colpisce i giovani che il virus “utilizza” come vettori asintomatici o paucisintomatici – avverte il direttore Claudio Dario – che rischiano di portare l’infezione in famiglia».
Rispetto alla prima e seconda ondata, va allentandosi la pressione sulla parte più a rischio della popolazione. «Tra gli over 80 non possiamo dire di vedere ancora l’effetto della vaccinazione – osserva Cristofori – e anche se per quanto riguarda la fascia 80-84, comunque una categoria a rischio, il dato dell’incidenza cumulativa resta sotto la media regionale».

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Il Messaggero