«Covid, questa pozione con miele e noce vi proteggerà»: ma la ministra della Salute dello Sri Lanka si prende il virus

Storie dell'altro mondo. Solo il mese scorso a migliaia si erano messi in fila, nella città di Kegalle, a nordovest di Colombo in Sri Lanka, per ottenere una dose della...

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Storie dell'altro mondo. Solo il mese scorso a migliaia si erano messi in fila, nella città di Kegalle, a nordovest di Colombo in Sri Lanka, per ottenere una dose della pozione che, a detta anche della ministra della Sanità che la aveva pubblicamente assunta, proteggeva dal Covid. Oggi la notizia che la stessa responsabile della Sanità, Pavithra Wanniarachchi, è risultata positiva al covid-19 dopo due test ed è in isolamento. Eppure la comunità scientifica aveva messo in guardia dalla somministrazione di quel prodotto presentato come antidoto al virus: uno sciroppo a base di miele e noce moscata, preparato - avevano detto ai media locali i suoi produttori - seguendo indicazioni di natura divina, cioè quelle che la dea hindù Kaali aveva dettato apparendo in sogno ad uno di loro.

Una ricetta per salvare l'umanità dal coronavirus, senza basi scientifiche però, ma che persino la ministra della Sanità aveva abbracciato, ignara che sarebbe stata proprio lei a provarne l'inefficacia, In Sri Lanka non è inusuale che la popolazione ricorra alla 'stregonerià per curarsi e per questo il fatto che la ministra della Sanità in persona avesse davanti alle telecamere assunto quel rimedio artigianale ma di ispirazione divina non aveva fatto più di tanto clamore. Adesso però, dopo il contagio della ministra, il presidente Gotabaya Rajapaksa sembra essere corso ai ripari: ha annunciato che il paese riceverà dall'India le prime dosi del vaccino AstraZeneca il prossimo martedì 27 gennaio. Sono dosi che l'India per il momento mette a disposizione gratis, mentre il governo ha avviato le trattative per un accordo di acquisto del medicinale, dalla stessa India ma anche Cina e Russia, per lanciare una campagna di vaccinazione a partire dalla metà di febbraio.

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Il Messaggero