Storie dell'altro mondo. Solo il mese scorso a migliaia si erano messi in fila, nella città di Kegalle, a nordovest di Colombo in Sri Lanka, per ottenere una dose della “pozione” che, a detta anche della ministra della Sanità che la aveva pubblicamente assunta, proteggeva dal Covid. Oggi la notizia che la stessa responsabile della Sanità, Pavithra Wanniarachchi, è risultata positiva al covid-19 dopo due test ed è in isolamento. Eppure la comunità scientifica aveva messo in guardia dalla somministrazione di quel prodotto presentato come antidoto al virus: uno sciroppo a base di miele e noce moscata, preparato - avevano detto ai media locali i suoi produttori - seguendo indicazioni di natura divina, cioè quelle che la dea hindù Kaali aveva dettato apparendo in sogno ad uno di loro.
Sri Lanka Minister who promoted 'Covid syrup' tests positive https://t.co/O3WU7X03L7
— BBC News (World) (@BBCWorld) January 23, 2021
Una ricetta per salvare l'umanità dal coronavirus, senza basi scientifiche però, ma che persino la ministra della Sanità aveva abbracciato, ignara che sarebbe stata proprio lei a provarne l'inefficacia, In Sri Lanka non è inusuale che la popolazione ricorra alla 'stregonerià per curarsi e per questo il fatto che la ministra della Sanità in persona avesse davanti alle telecamere assunto quel rimedio artigianale ma di ispirazione divina non aveva fatto più di tanto clamore.
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