Covid, Rezza: «Non ce ne libereremo facilmente, prepararsi anche a nuove pandemie»

«Non ci libereremo facilmente del Covid». A dirlo Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, al Congresso Amit (Argomenti di...

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«Non ci libereremo facilmente del Covid». A dirlo Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, al Congresso Amit (Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali) in corso a Milano. «Ma in futuro - aggiunge - dovremo essere pronti ad affrontare nuove pandemie dovute ad agenti patogeni sconosciuti. La prossima pandemia potrebbe essere dovuta ad un virus influenzale, ma anche ad un agente diverso». Rezza spiega: «Bisognerà essere pronti con piani pandemici sia contro i virus influenzali che altri a più ampio spettro, facendo tesoro di quanto appreso con la pandemia da Covid-19.

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Rezza: «Bisogna prepararsi a nuove pandemie»

Per prepararsi alle future pandemie, secondo Rezza, «sarà necessario avere sempre a disposizione dispositivi di protezione individuali, con scorte per difendere gli operatori sanitari e le comunità, oltre che investire in farmaci e vaccini». Rezza ha poi evidenziato come la comunità scientifica sia stata presa un pò di sorpresa con la pandemia da Covid: «Quando parliamo del big one, tutti ci aspettavamo una pandemia da virus influenzale, aviario o suino, e invece ci siamo trovati di fronte a continue emergenze sanitarie causate da coronavirus». Ma se con la Sars nel l'Occidente è stato solo «marginalmente toccato», e la Mers «non ha rappresentato una minaccia rilevante a livello globale, il Covid è stato un imprevisto, con questo nuovo coronavirus. Come e dove sia partita effettivamente ancora non si sa bene».

Rispetto alla fase attuale, «con una campagna vaccinale di massa l'obiettivo è il ritorno ritorno alla normalità, che però sia coadiuvato dal mantenimento delle misure di precauzione almeno individuali - prosegue Rezza - I dati ci dicono che con l'aumento della copertura vaccinale, si registra una diminuzione imponente dei ricoveri in intensiva, e anche se i vaccini non ci garantiscono più il 90% di protezione dall'infezione, ci garantiscono comunque un'alta protezione dalla malattia grave, evitando quindi la congestione degli ospedali, che è il primo obiettivo di una campagna vaccinale». Rezza ha poi concluso ricordando «come vi sia un'epidemia silente e sottovalutata, quella dell'antibioticoresistenza, non dobbiamo dimenticare. È un'emergenza cronica, anche se non acuta, con cui avremo a che fare nei prossimi anni, un fenomeno molto importante in Italia, a cui dedicare il massimo dell'attenzione».

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Il Messaggero