Il Covid aumenta il rischio di fratture ossee? Ecco lo studio che dimostra la correlazione

Il Covid aumenta il rischio di fratture ossee? Ecco lo studio che dimostra la correlazione
Le ossa possono essere daneggiate da Covid-19, ma la stessa fragilità dell'apparato scheletrico rientrerebbe anche tra le patologie pregresse che possono aggravere i...

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Le ossa possono essere daneggiate da Covid-19, ma la stessa fragilità dell'apparato scheletrico rientrerebbe anche tra le patologie pregresse che possono aggravere i danni provocati dal coronavirus. Questi i risultati di uno studio pubblicato sul The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism e presentato al congresso Cuem 2021, iniziato oggi in modalità online.

 

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Lo studio

Le fratture vertebrali avrebbero un impatto clinico sull’infezione da Covid-19. Lo studio ha infatti messo in relazione la prevalenza di fratture vertebrali tra gli effetti del virus nelle persone contagiate. Nel trial sono stati inclusi 114 pazienti sottoposti a radiografia del torace all'accesso al pronto soccorso. Sono state individuate fratture delle vertebre nel 36% dei pazienti studiati, tra questi ci sono soggetti più frequentemente affetti da ipertensione e malattia coronarica. Nell'88% dei pazienti con fratture è stato necessario il ricovero ospedaliero, rispetto al 14% di quelli senza danni ossei. Anche nei decessi si è potuta notare una differenza. Sono morti il 22% dei soggetti con fratture rispetto al 10% di quelli senza.

Per il professor Andrea Giustina, co-presidente di Cuem e professore all'Institute of Endocrine and Metabolic Sciences all'università Vita-Salute San Rffaele di Milano «le fratture vertebrali si sono rivelate un marker semplice di fragilità data la loro elevatissima prevalenza». «Potrebbero quindi essere inserite a pieno titolo inserite tra patologie pregresse che avrebbero un impatto negativo sulla prognosi. Proprio come l'ipertensione, diabete e obesità», ha proseguito il professore.

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Fragilità ossea nei pazienti Covid-19

I pazienti Covid-19 ospedalizzati hanno mostrato una particolare alto rischio di fratture. I fattori alla base di questa osservazione potrebbero essere molteplici tra cui i bassi livelli di calcio e l'età avanzata.

Per il dottor Stefano Frara, docente di endocrinologia e malattie del metabolismo dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano l’eccessiva concentrazione di cortisolo, che parrebbe essere una delle conseguenze del contagio da Covid-19, aumenterebbe il rischio di fratture vertebrali, impattando negativamente sulla qualità dell'osso. «La consapevolezza e quindi la diagnosi e il trattamento dei danni ossei da cortisone - aggiunge il professor Giustina - rappresenta una buona pratica clinica».

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Il Messaggero