Il Covid aumenta il rischio di fratture ossee? Ecco lo studio che dimostra la correlazione

Il Covid aumenta il rischio di fratture ossee? Ecco lo studio che dimostra la correlazione
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Giovedì 1 Luglio 2021, 17:14

Le ossa possono essere daneggiate da Covid-19, ma la stessa fragilità dell'apparato scheletrico rientrerebbe anche tra le patologie pregresse che possono aggravere i danni provocati dal coronavirus. Questi i risultati di uno studio pubblicato sul The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism e presentato al congresso Cuem 2021, iniziato oggi in modalità online.

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Lo studio

Le fratture vertebrali avrebbero un impatto clinico sull’infezione da Covid-19. Lo studio ha infatti messo in relazione la prevalenza di fratture vertebrali tra gli effetti del virus nelle persone contagiate. Nel trial sono stati inclusi 114 pazienti sottoposti a radiografia del torace all'accesso al pronto soccorso. Sono state individuate fratture delle vertebre nel 36% dei pazienti studiati, tra questi ci sono soggetti più frequentemente affetti da ipertensione e malattia coronarica. Nell'88% dei pazienti con fratture è stato necessario il ricovero ospedaliero, rispetto al 14% di quelli senza danni ossei. Anche nei decessi si è potuta notare una differenza. Sono morti il 22% dei soggetti con fratture rispetto al 10% di quelli senza.

Per il professor Andrea Giustina, co-presidente di Cuem e professore all'Institute of Endocrine and Metabolic Sciences all'università Vita-Salute San Rffaele di Milano «le fratture vertebrali si sono rivelate un marker semplice di fragilità data la loro elevatissima prevalenza». «Potrebbero quindi essere inserite a pieno titolo inserite tra patologie pregresse che avrebbero un impatto negativo sulla prognosi.

Proprio come l'ipertensione, diabete e obesità», ha proseguito il professore.

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Fragilità ossea nei pazienti Covid-19

I pazienti Covid-19 ospedalizzati hanno mostrato una particolare alto rischio di fratture. I fattori alla base di questa osservazione potrebbero essere molteplici tra cui i bassi livelli di calcio e l'età avanzata.

Per il dottor Stefano Frara, docente di endocrinologia e malattie del metabolismo dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano l’eccessiva concentrazione di cortisolo, che parrebbe essere una delle conseguenze del contagio da Covid-19, aumenterebbe il rischio di fratture vertebrali, impattando negativamente sulla qualità dell'osso. «La consapevolezza e quindi la diagnosi e il trattamento dei danni ossei da cortisone - aggiunge il professor Giustina - rappresenta una buona pratica clinica».

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