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I nuovi casi positivi di Covid stanno diminuendo, in media, del 30 per cento al giorno. Ma sul fronte dei decessi siamo ancora nella fase di stagnazione: non c’è un aumento, ma la diminuzione in sostanza non è cominciata in modo marcato.
Calano i contagi ma non i morti: media ferma a 369 al giorno
Mediamente sia questa settimana, sia in quella precedente, sono stati contati 369 decessi al giorno. Pochi rispetto agli oltre 100mila positivi giornalieri, molti perché speravamo in un bilancio meno drammatico. Come mai il bilancio delle vittime è ancora così alto? Spiega il professor Roberto Cauda, primario di Malattie infettive dal Policlinico Gemelli e docente dell’Università Cattolica: «Se analizziamo i dati con attenzione, il tasso di letalità è allo 0,2 per cento. Molto più basso rispetto alla prima ondata, quando non avevamo i vaccini, e più o meno in linea con quello degli altri Paesi. Vero è che noi siamo più rigorosi in Italia nel qualificare un decesso come Covid. Voglio dire: una parte, sia pure minoritaria, è rappresentata da pazienti che sono stati ricoverati con altre gravi patologie e sono anche positivi al tampone».
Ecco perché ancora non c'è la discesa
Secondo il professor Cauda è vero che tra i decessi ci sono ancora coloro che erano stati contagiati dalla variante Delta, ma ormai nei reparti ci sono soprattutto pazienti con la variante dominante, la Omicron. «Lo dicono i dati, lo dice l’esperienza clinica: le vittime sono soprattutto non vaccinati, specialmente tra gli anziani o persone con altre patologie».
Quando vedremo la discesa?
Ma quando vedremo una discesa più sensibile dei decessi? Secondo Cauda a marzo. Va detto che gli ingressi in terapia intensiva stanno diminuendo e questo è un segnale promettente. Se guardiamo il 2021 la curva dei morti ebbe un andamento che oggi può spaventarci: si abbassò a fine febbraio, ma tornò a salire in aprile. Potrebbe succedere lo stesso anche quest’anno? Cauda: «Mi pare improbabile. Nella prima parte del 2021 non avevamo ancora i vaccini. Oggi la maggioranza è protetta dai vaccini e la diffusione della Omicron così capillare ha anche aumentato l’immunità naturale». Inoltre, abbiamo a dispoosizione i monoclonali (ma solo un tipo funziona con la Omicron) e i due farmaci retrovirali (anche se ancora non ci sono grandi quantitativi).
Il Messaggero