«Così, senza la vista, arrampico sulle montagne»: in un libro l'autobiografia di Vanessa Refolo

Vanessa Refolo
Il suo mantra è: "Se vuoi puoi". Ed è anche il titolo della una autobiografia scritta per la casa editrice Hever. Sottotitolo: “Una vita al di...

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Il suo mantra è: "Se vuoi puoi". Ed è anche il titolo della una autobiografia scritta per la casa editrice Hever. Sottotitolo: Una vita al di là del buio. Sì, perché la storia di Alessia Refolo, 28 anni, di Ivrea, è la storia di una donna non vedente (da qualche anno distingue solo la notte dal giorno) che ha vinto la sua battaglia per la vita, tagliando molti traguardi importanti.


A cominciare dalle sue sfide sportive: campionessa mondiale paralimpica di arrampicata sportiva nel 2014 in Spagna, oro al campionato europeo paralimpico di sci nautico nel 2018 in Francia. E chissà quante volte si è ripetuta quelle tre parole, se vuoi puoi, per arrivare a scalare una parete di trecento metri o ad affrontare le onde sciandoci sopra. Vittorie non soltanto sportive.
Ancora due completi e la valigia è fatta", è l'incipit del suo libro: l'ennesima medaglia d'oro conquistata per le battaglie di ogni giorno. «Da piccolina sono sopravvissuta al neuroblastoma - si legge sul suo sito - un tumore infantile da cui nel mondo si salva solo un bambino su cinque, anche se ho pagato un prezzo molto alto perché i farmaci mi hanno danneggiato irrimediabilmente la vista. Sono non vedente, ma non permetto a questo problema di limitarmi e mi impegno al massimo in tutto ciò che faccio in modo da raggiungere gli obiettivi che mi prefiggo». La prima vera presentazione della sua autobiografia è al Salone del Libro di Torino.

    
«Ho la passione per la letteratura, ascolto i libri in mp3 - racconta svelando la genesi della sua fatica - E mi dicevo sempre: vorrei scriverne uno mio. Ma ho sempre rimandato. A ottobre la proposta di scrivere un'autobiografia, che ho trasformato in un'autobiografia romanzata. Ho usato avvenimenti reali, però rimescolandoli. I personaggi sono tutti veri, ma a qualcuno ho fatto fare cose che in realtà non fa. Questo  per dare più valore alle persone che contano nella mia vita».     Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero