Le misure di lockdown hanno fatto calare l'inquinamento da polveri sottili in diverse metropoli nel mondo, mentre a Roma l'effetto sembra essere stato contrario con un...
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Coronavirus e smog: studio rivela che le città più colpite sono quelle più inquinate
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Per Wuhan ad esempio è stato scelto il periodo dal 3 al 24 febbraio, mentre per Roma dal 9 al 30 marzo. «Nove città su dieci hanno visto una riduzione del livello delle pm 2.5 - scrivono gli autori -. Le città con i livelli storicamente più alti hanno visto i cali maggiori, tra cui Delhi (-60%), Seul (-54%) e Wuhan (-44%)». Per quanto riguarda città invece meno inquinate, come Londra o Roma, l'effetto è molto minore. Per la capitale inglese il calcolo del valore medio sul periodo considerato ha visto un -9%, mentre per Roma addirittura un aumento del 30%, che gli autori attribuiscono al fatto che nella capitale c'è un forte contributo all'inquinamento dei riscaldamenti domestici, che sono stati probabilmente usati di più durante il lockdown per il coronavirus, e alla presenza di fenomeni atmosferici che concentrano le polveri. «L'effetto di un blocco come quello dovuto al lockdown è molto più facilmente misurabile in città molto inquinate, si pensi a Delhi che oltretutto non ha un contributo dal riscaldamento, piuttosto che a Roma dove i valori mediamente sono bassi - commenta Riccardo De Lauretis, esperto dell'Ispra -. Inoltre noi abbiamo visto proprio a fine marzo l'arrivo di polveri dal mar Caspio, che hanno alzato moltissimo i valori. Ad influire sulle polveri poi ci sono anche altri fattori, dal meteo all'umidità».
Intanto, a Roma da domani parte la sperimentazione sul trasporto pubblico per l'avvio della fase 2. In alcune stazioni della metro saranno effettuate le prime prove per contingentare gli ingressi e monitorare i flussi dei passeggeri per fasce orarie. Su alcune linee bus partirà il primo monitoraggio per verificare l'affluenza, anche grazie all'ausilio dei contapasseggeri e di personale a bordo.
Il Messaggero