Le prossime elezioni e anche la riapertura delle scuole possono «essere a rischio» «se la circolazione del virus riaumenta». Lo ha detto Walter Ricciardi,...
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Scuola, riapertura in forse: dieci giorni per decidere. L'idea dei tamponi rapidi
«Dobbiamo mettere sotto controllo questa curva epidemica che si è rialzata. Da noi - ha proseguito - si è rialzata poco. Ma in altri Paesi come la Spagna o la Croazia si è rialzata moltissimo. In quei Paesi oggi non si potrebbe votare. In Italia ancora sì, e a maggior ragione si potrà votare se tutte le fasce di età, soprattutto quella tra i 20 e i 40 anni, modificheranno positivamente i propri comportamenti. Se questo viene fatto sicuramente si potrà andare a votare e sicuramente si potrà riprendere la scuola. Se invece questo non succede e la circolazione del virus riaumenta - ha concluso Ricciardi - ci troveremo nelle condizioni, come in altri paesi, in cui queste attività sono messe a rischio».
La frenata
Successivamente Ricciardi ha frenato: «Non ho mai detto che riapertura delle scuole ed elezioni sono a rischio in Italia. Le scuole riapriranno e si sta facendo di tutto per riaprirle in sicurezza - sottolinea in una nota - Parlavo di altri Paesi dove la curva dei contagi si è rialzata in modo preoccupante. In Italia, fortunatamente, non è ancora così e dobbiamo fare di tutto per tenere la situazione sotto controllo».«Apertura discoteche incompatibile con epidemia»
L'aumento dei casi di coronavirus «è preoccupante ma era prevedibile avendo visto quelle scene di assembramento». E si poteva fare di più per evitarlo, a partire dall'apertura discoteche, che «è incompatibile con un'epidemia», aveva detto Walter Ricciardi durante la trasmissione. L'aumento dei contagi, ha sottolineato, «era prevedibile che avvenisse e che avvenisse nelle fasce più giovanili, che sono quelle che si sono esposte maggiormente al contagio. È un aumento preoccupante però ancora siamo nella possibilità di contenerlo».Alla domanda se si poteva fare di più per evitarlo, l'esperto non ha dubbi: «certamente sì. Ad esempio, abbiamo sempre detto che le discoteche sono un ambiente incompatibile con un'epidemia, perché i giovani vanno ad ammassarsi e assembrarsi, quindi era utopistico pensare che si potessero frequentare stando a due metri di distanza con la mascherina. Abbiamo visto delle scene e quelle scene le paghiamo. Così come paghiamo scene di assembramento nei bar e nei ristoranti». La distanza di sicurezza, ha concluso Ricciardi, «è il presidio principale. Quando quella viene abbassata siamo in grado di vedere dopo 7 giorni o due settimane un aumento dei casi, come sta precisamente e sistematicamente avvenendo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero