Il caldo e le sregolatezze estive possono costare acri ai 6 milioni di italiani che soffrono di dievrticolite, il 10% della popolzione soprattutto tra i 50 e 60 anni. Un disturbo...
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Ma anche, in casi più gravi, febbre con la necessità di andare in ospedale per cure adeguate. Correre ai ripari con un'alimentazione ad hoc già dai primi segni d'alalrme può evitare di rovinarsi le vacanze.
«La condizione dei diverticoli - spiega Giampiero Campanelli, direttore dell'unità di Chiururgia generale e day surgery all'Istituto clinico Sant'Ambrogio di Milano - è frequente, ma questo non vuol dire avere la maalttia. In generale, infatti, non è sintomtica. Ma quando i segni diventano evidenti può diventare patologia, ovvero diverticolite».
Le spie sono i crampi e i fastidi intestinali. «Quando si hanno sintomi più frequenti, in particolare dolore al fianco sinistro, che oltre a presentarsi spesso durano a lungo, si può sospettare un'infiamamzione dei diverticoli» aggiunge l'esperto.
Non è facile distinguere il problema della colite, a cui la maggioranza attribuisce la colpa dei dolori addominali. Quando ai dolori, appunto, si aggiunge la febbre si è già di fronte ad una situazione seria. Ed è necessario farsi visitare.
Se, invece, chi sa già di avere i diverticoli ha solo i primi due sintomi «serve intervenire con una dieta idrica». «Bisogna poi eliminare i cibi con i semi come l'anguria, il melone, i cetrioli, l'uva, il pomodoro. Privilegiando alimenti ricchi di scorie, come verdure crude o lesse. Da evitare i cibi speziati e i pasti abbondanti». una buona dose di movimento, inoltre, può dare una mano all'intestino, così come la rinuncia a fumo e alcol. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero