Il batterio New Delhi fa sempre più paura, creando un certo allarme in Toscana: sono 64 i casi registrati, 17 le morti sospette. E si studiano i sintomi...
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«La cautela nel comunicare il numero dei decessi - sottolineano dagli uffici dell'assessorato competente - è dovuta alle condizioni generali di questi pazienti: non è detto che la causa della morte sia stata necessariamente il batterio New Delhi. Le cause possono essere altre, oppure il batterio può essere una concausa. Il dato netto di causa-effetto sarà disponibile solo dopo una attenta analisi e valutazione dei sintomi». La Regione Toscana annuncia che «dalla settimana prossima» darà comunque «costante comunicazione dei dati attraverso un monitoraggio continuo dei numero di portatori del batterio, degli infetti e dei decessi, presidio per presidio, in tempo reale, allo scopo anche di contribuire a una corretta informazione tesa in particolare a rassicurare e ad adottare le misure di prevenzione, ovvero ridurre l'utilizzo non corretto di antibiotici».
«In questi mesi - si puntualizza - la Regione Toscana è stata in costante contatto con il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità, e il tema è stato oggetto di confronto all'interno del Tavolo regionale relativo al Piano nazionale di contrasto dell'antimicrobico-resistenza (Pncar), a partire da marzo 2019. È stata poi costituita un'Unità di crisi regionale, tuttora attiva, della quale fanno parte professionisti esperti in materia di infezioni correlate all'assistenza nelle diverse discipline coinvolte». «Prodotto di questo costante lavoro - conclude la nota - è stato il decreto regionale del 26 luglio, con il quale sono state formalizzate le indicazioni operative già fornite a tutte le strutture sanitarie toscane.
Il Messaggero