La folla, le luci, la musica, le file. In questi giorni i centri commerciali americani sono brulicanti di persone, di colori e di rumori. La musica natalizia sommerge tutto,...
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Sono oltre 500 i centri acquisti americani che sotto Natale organizzano mattine sensory friendly. Le famiglie devono prenotarsi, onde evitare di dover stare in fila o aspettare. E poi i mall si aprono per loro, ma in un’atmosfera meno sfolgorante e rumorosa. La visita a Babbo Natale è preparata in anticipo, in modo che l’attore che interpreta la parte sappia quali sono le necessità dei piccoli. I “Santa Klaus” che partecipano a questi programmi hanno precedentemente seguito un corso su come trattare individui che soffrano di disturbi dello spettro autistico. Sanno di dover essere flessibili e rasserenanti. Ad esempio sanno che alcuni dei loro visitatori non vorranno essere abbracciati, che altri saranno deliziati se lui li chiamerà subito per nome, che con alcuni sarà bene che si metta per terra a giocare con loro, ecc.
Intorno a queste scenette, le musiche sono sommesse, le luci accese solo in parte, e molti negozi non sono neanche aperti. Spesso per l’occasione vengono anche invitati i cani da terapia, specializzati proprio per dar compagnia a bambini autistici. E nel complesso l’atmosfera è molto più tranquilla, pur essendo gioiosa. La mamma di un bambino di otto anni dichiara: «In una giornata normale, per noi sarebbe impossibile dare al nostro bambino l’esperienza di far visita a Babbo Natale. Il caos e la folla ce lo impedirebbero. Ma così, anche noi possiamo godere di questa tradizione, ma quietamente, senza traumi».
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Il Messaggero