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I benefici superano i rischi. Si è sentita più volte questa frase nell'ultimo periodo dopo che l'Ema, l'agenzia Europea per i Medicinali, ha affermato di continuare con il vaccino Astrazeneca. Ma quali sono questi benefici? E quali i rischi? Li ha indicati uno studio dell'Università di Cambridge, analizzando ciò a cui vanno incontro le diverse fasce d'età a seconda del rischio di rimanere contagiati. I ricercatori hanno diviso le persone in cinque categorie: quelle tra i 20-29, tra i 30-39, 40-49, 50-59 e infine 60-69. E poi le hanno messe in relazione con le diverse ondate di Covid.
Benefici molto più alti per anziani che per giovani
Le analisi sono state condotte sui casi nel Regno Unito su tre periodi: quello di marzo, quando il tasso di contagiosità del virus era basso; febbraio, quando era intermedio; e quello della seconda ondata, quando il tasso di contagiosità era alto. E si può vedere come, se il tasso di contagiosità è basso, il rischio per i giovani di finire in ospedale per Covid rispetto ai potenziali danni da vaccino sono simili. Diverso il discorso per le fasce d'età tra i 40 e i 69 anni, dove in tutte e tre le ipotesi (rischio di contagiosità basso, medio e alto) i benefici superano di gran lunga i rischi del vaccino Astrazeneca.
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