Arance e peperoni alleati contro il cancro ai polmoni

Arance e peperoni alleati contro il cancro ai polmoni
Una sostanza presente in arance, zucca e peperoni rossi può aiutare a ridurre il rischio di cancro legato al fumo. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista...

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Una sostanza presente in arance, zucca e peperoni rossi può aiutare a ridurre il rischio di cancro legato al fumo. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista “Cancer Prevention Research” che descrive come il pigmento, chiamato betacriptoxantina, riduca la crescita di tumore del polmone.


«Per chi è a maggior rischio di esposizione al fumo di tabacco, i nostri risultati forniscono la prova sperimentale che mangiare cibi ad alto contenuto di carotenoidi può avere un effetto benefico sul rischio di cancro ai polmoni», spiega il coautore dello studio Xiang-Dong Wang. Una dosa giornaliera pari al consumo di un peprone o due mandarini, è risultata la dose più efficace. I risultati sono stati confermati da test su cellule tumorali del polmone umano. Ogni anno in Italia ci sono circa 38.200 nuove diagnosi di tumore del polmone e questa neoplasia conta quasi 34mila morti l'anno. Tra le cause, come noto, il fumo.

In particolare la nicotina non è considerata causa diretta di cancro, ma alcuni studi hanno dimostrato che promuoverne la crescita. Quando è inalata, infatti, si lega a recettori presenti sulla superficie dei polmoni promuovendo la proliferazione cellulare coinvolta nella crescita del cancro.

I ricercatori della Tufts University, nel Massachusetts, hanno ipotizzato che il carotenoide Bcx, responsabile dei colori giallo, arancio e rosso di molta frutta e verdura, potesse ridurre la quantità di recettori sui polmoni e diminuire così la crescita delle cellule tumorali.
Per verificarlo, hanno iniettato quotidianamente a due gruppi di topi un agente cancerogeno derivato dalla nicotina, ma a uno dei due gruppi è stata somministrata anche una dose giornaliera di Bcx. I roditori che hanno ricevuto il carotenoide hanno speriemntato una riduzione del 52-63% nella crescita del tumore del polmone rispetto agli altri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero