Anna Zagolin morta a 50 anni, due anni fa l'ischemia che l'ha resa tetraplegica: era operatrice sociosanitaria

Padova: i familiari ricordano che negli anni del Covid lavorava al reparto infettivi "anche 14 ore al giorno"

Anna Zagolin morta a 50 anni, due anni fa l'ischemia che l'ha resa tetraplegica: era operatrice sociosanitaria
PADOVA - Il mondo della sanità piange Anna, donna generosa e sfortunata, la cui malattia ha creato però una rete solidale che le ha consentito di vivere, circondata...

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PADOVA - Il mondo della sanità piange Anna, donna generosa e sfortunata, la cui malattia ha creato però una rete solidale che le ha consentito di vivere, circondata dall'affetto di tante persone, ben oltre quanto i sanitari potevano prevedere. Si è spenta giovedì in ospedale a Schiavonia Anna Zagolin, 50 anni, operatore sociosanitario dell'Azienda Ospedale-Università di Padova, vittima di una grave ischemia che l'ha costretta a vivere per oltre due anni attaccata a un respiratore prima in ospedale e poi a casa, circondata dall'affetto della mamma e dei fratelli.

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Guido, che viveva in casa con lei, racconta: «L'ischemia midollare che nell'estate 2021 l'ha colpita è stata un fulmine a ciel sereno e l'ha resa tetraplegica. Ci siamo subito rimboccati le maniche e le siamo stati vicini, assistendola anche grazie ad una bella rete di persone. Anna era vigile e lucida, riuscivamo a comunicare tranquillamente, lei poteva fare qualsiasi cosa con la testa e anche da inferma il suo pensiero era il prossimo. Non l'ho mai sentita lamentarsi in generale, neanche in questi due anni, nemmeno un segno di rabbia, mai una volta. Ogni tanto c'erano controlli in ospedale - prosegue -. L'ultima volta che è entrata doveva semplicemente fare poche cose per piccole complicanze, ma ha contratto delle infezioni e non è più riuscita a venirne fuori, la sua fragilità l'ha messa in pericolo e dopo tre mesi ci ha lasciati».

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Anna Zagolin da anni era operatrice sociosanitaria all'ospedale civile di Padova e prima in una delle Rsa del Configliachi sempre nel capoluogo. I familiari ricordano che negli anni del Covid lavorava al reparto infettivi anche 14 ore al giorno, non tornava nemmeno a casa per non rischiare di infettare la mamma anziana. Sempre il fratello Guido sottolinea che «Anna dove ha prestato servizio ha lasciato un segno positivo, ricevo ancora adesso attestazioni di affetto e di stima». In prima linea nel sostegno ad Anna Zagolin anche il sindaco di Candiana Luca Manfrin. «Anna era una persona affabile, dolce, molto legata ai genitori, fratelli e nipoti - spiega -. Come amministrazione abbiamo cercato di dare una mano, con gli amici che hanno aiutato la famiglia ad allestire l'ambiente dove era seguita giorno e notte». Così il parroco don Leopoldo Zanon: «Una piccola grande storia di coraggio e solidarietà umana e cristiana quella di Anna, che ci dimostra che l'amore supera tanti limiti». Lascia la mamma Margherita e i fratelli Paolo e Guido: le esequie sono state celebrate nel duomo di Candiana. 

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Il Messaggero