L'obiettivo finale è liberare i malati di Aids dai farmaci a vita che attualmente devono prendere per tenere sotto controlla la malattia. È questa la promessa...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È il risultato del follow-up, durato otto anni e pubblicato sulla rivista Frontiers in Immunology, di pazienti immunizzati con il vaccino messo a punto dall'équipe guidata da Barbara Ensoli, direttore del Centro Nazionale per la Ricerca su HIV/ AIDS dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). Un vaccino il cui studio è iniziato nel 1995 e che, nel corso degli anni, è stato contestato da ricercatori americani in relazione alla sua efficacia sugli animali ed è anche stato oggetto di polemiche, come nel 2003 quando venne pubblicata da Science una nota di alcuni immunologi Usa che protestavano per un finanziamento di 10 milioni di dollari destinato dal Congresso americano alla ricercatrice italiana, suggerendo che la decisione potesse essere legata alla partecipazione del nostro paese alla guerra in Iraq. Ma oggi i nuovi risultati pubblicati, bando alle polemiche, rendono più concrete le speranze. «Sono risultati - afferma Ensoli - che aprono nuove prospettive per una cura funzionale dell'HIV, ossia una terapia in grado di controllare il virus anche dopo la sospensione dei farmaci antiretrovirali. In tal modo, si profilano opportunità preziose per la gestione clinica a lungo termine delle persone con HIV, riducendo la tossicità associata ai farmaci, migliorando aderenza alla terapia e qualità di vita, problemi rilevanti soprattutto in bambini e adolescenti. L'obiettivo, in prospettiva, è giungere all'eradicazione del virus. Il problema ora, però - avverte - è la mancanza di fondi per proseguire la sperimentazione». Il punto, sottolinea, «è che è calata l'attenzione sulla questione Aids, ma la malattia continua a diffondersi anche in Italia».
Quasi 40 anni dopo la scoperta del virus, ricorda l'esperta, l'HIV/ AIDS rimane un'emergenza globale che colpisce soprattutto le fasce più fragili della popolazione mondiale, in particolare donne, bambini, omosessuali. Ad oggi, ben 40 milioni di persone nel mondo convivono con l'HIV, la metà delle quali senza ricevere alcuna terapia. E la cura richiede ancora molti sforzi, investimenti e strategie per l'eradicazione del virus. Infatti, il virus HIV non può essere eliminato dalla cART perché persiste, senza replicarsi, in alcune delle cellule infettate in forma di DNA virale. Questa forma «silente» del virus (Dna provirale) costituisce un «serbatoio di virus latente» che rimane invisibile al sistema immunitario ed è inattaccabile dalla terapia cART. Il virus latente periodicamente si riattiva e comincia a replicarsi; pertanto, l'interruzione della cART determina inevitabilmente la ripresa dell'infezione.
Da qui la necessità di assumere la terapia ininterrottamente per tutta la vita.
Il Messaggero