27 novembre 2005 Il Tevere esonda in Umbria e a Roma raggiunge i 12 metri

27 novembre 2005 Il Tevere esonda in Umbria e a Roma raggiunge i 12 metri
Il fiume Tevere esonda in Umbria e a Roma raggiunge i 12 metri, livello record che viene superato solo dai 12 metri e 41 centimetri del 1986. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il fiume Tevere esonda in Umbria e a Roma raggiunge i 12 metri, livello record che viene superato solo dai 12 metri e 41 centimetri del 1986.


Il Tevere ha una portata media di circa 240 m3/s, decisamente modesta rispetto ai principali fiumi europei, che però può decuplicarsi in occasione delle maggiori piene; si stima che nella piena del 24 dicembre 1598, la maggiore mai registrata, la portata del fiume abbia raggiunto i 4000 m3/s (la portata media del Nilo è di circa 3000m3/s). In ogni tempo, questa estrema variabilità ha posto le autorità civili di Roma davanti all’alternativa tra separarsi radicalmente dal fiume con muraglioni o vaste aree golenali e accettare il rischio di essere periodicamente inondata. In epoche diverse sono state fatte scelte diverse.



Forse più di ogni altra città della sua importanza, Roma è sempre stata frequentemente soggetta ad allagamenti, inondazioni, e a vere e proprie alluvioni catastrofiche causate dal fiume che la attraversa.

L’ineluttabilità e l’apparente inevitabilità delle piene, che per millenni hanno colpito e talvolta devastato l’Urbe, secondo Cesare D'Onofrio, hanno contribuito non poco a determinare uno dei caratteri fondamentali dei cittadini di Roma: il cinismo ed il fatalismo che contraddistinguono l’atteggiamento dei Romani nei confronti degli eventi della vita e della storia, piccoli o grandi che siano, e che si esemplifica nel famoso detto “morto un Papa se ne fa 'n'antro”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero