A colpo sicuro. Se volete accendere il furore dei romani, come un cerino, parlategli della Tari. Che è la tassa che serve a pagare la raccolta (si fa per dire) e lo...
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Adesso si scopre che questo rigoglioso servizio, per mano del suo amministratore unico, reclama un aumento del 5 per cento, circa 80 euro in più a famiglia e ciò al fine di racimolare 33 milioni necessari a coprire i costi del servizio. In tempo di blocco generalizzato di attività vitali, come quelle legate al turismo, la proposta di rincarare la vessatoria tassa è suonata come un ceffone alla città. Tanto che in Campidoglio, dove già s’avvertono i primi segnali di voglia di riconferma del sindaco, impresa tutta in salita per Virginia Raggi, l’idea di Ama crea imbarazzo, turbamenti e stizzose reazioni. Quei cassonetti traboccanti e una raccolta ciclicamente ingestibile producono nei cittadini una frustrazione indigeribile e si radica l’esigenza che ad ogni tassa debba corrispondere un adeguato servizio. E anche per l’Ama deve valere questa regola.
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Il Messaggero