A Roma il governo Mussolini vara la tassa sul celibato. Il proposito era quello di favorire i matrimoni e, di conseguenza, incrementare il numero delle nascite....
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Nonostante la misura legislativa, negli anni successivi si verificò una decrescita del tasso di natalità. Interessava i celibi di età compresa fra i 25 e i 65 anni ed era composta da: un contributo fisso che variava a seconda dell'età (partiva da 70 lire per le fasce più giovani - tra i 25 e i 35 - salendo poi a 100 se fino a 50 anni, per poi abbassarsi se si superava tale età a 50 lire. Dai 66 anni si veniva esentati da tale pagamento.
Tali importi vennero aumentati due volte nell'aprile 1934 e nel marzo 1937; un'aliquota aggiuntiva che variava a seconda del reddito del soggetto. L'importo veniva devoluto all'Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Venne in seguito abolita dal Governo Badoglio il 27 luglio 1943. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero