C'era una volta, ormai tanto tempo fa, la segnaletica stradale. Ricordate? Era composta da strisce bianche, larghe, di traverso alla strada, per indicare il passaggio...
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Questo insieme di tracce bianche si chiamava segnaletica stradale, imposta dal codice della strada, attivata e curata per condurre l'utente sulla retta via. Il rispetto delle regole scritte sull'asfalto per ridurre i rischi di incidenti e per stabilire le priorità per i cittadini. Di questo patrimonio, via via che l'incuria è andata occupando zone sempre più vaste, non è rimasto quasi più nulla. La mancanza cronica di manutenzione ha cancellato tutto, sono rimaste qua e là vaghe e labili tracce, inservibili e quasi offensive. Anche questa malattia dopo gli alberi che si abbattono sui passanti, voragini che aprono e inghiottono automobili, buche disseminate come trappole per topi, consegnano una Capitale devastata. Ed è gravissimo perché chi perde la segnaletica, poi, non sa più dove andare. Vero?, signora sindaca. Ci pensi, non si distragga attraversando sulle strisce inesistenti.
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Il Messaggero