ROMA - Uno vorrebbe formare un governo con il Pd, l’altro continua a strizzare l’occhio ai 5S sulle presidenze delle Camere. Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si...
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Anche se sostiene di non aver ancora parlato con Di Maio, a Salvini piace l’idea di spartirsi con i grillini le presidenze delle Camere. A Montecitorio un leghista, a Palazzo Madama un grillino. Tutto fatto? Non proprio, perché il leader azzurro vuole la presidenza del Senato perchè, sostiene, alla Lega tocca proporre un presidente del Consiglio e comporre un governo. Salvini non sembra però averne voglia, o comunque non intende cedere il passo ad ipotesi alternative alla sua.
Lo strappo tra alleati non conviene però a nessuno e soprattutto a Salvini che nel ruolo di leader di tutto il centrodestra non è ancora entrato. Votare i presidenti delle Camere senza FI o FdI, significa presentarsi al Quirinale non più come il candidato premier di tutto il centrodestra. Non solo. Salvini sembra essere il leader più interessato a tornare al voto a breve, ma senza FI e FdI la corsa sui 5S (18% contro 32%), può apparire disperata e rimetterebbe in gioco il Pd che è comunque il secondo partito italiano. Meglio per Salvini seguire il suggerimento di Umberto Bossi di qualche giorno fa: tenersi stretto il Cavaliere che, seppur azzoppato, ha più volte mostrato di avere sette vite. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero