A Roma, il generale Giorgio Calvi di Bergolo emana un bando col quale si ordina la fucilazione immediata di tutti coloro che saranno trovati in possesso di armi dopo il giorno...
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Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e la fuga di Vittorio Emanuele III, Calvi di Bergolo prese contatti con il comandante tedesco Albert Kesselring, su incarico del MarescialloEnrico Caviglia, per la cessazione del fuoco sulla Capitale. Tali trattative si conclusero il 10 settembre 1943, alle ore 16.00, con la firma della resa e l'assunzione da parte di Calvi di Bergolo del comando della "città aperta" di Roma.
Il 23 settembre successivo fu arrestato dagli stessi tedeschi e internato in un piccolo albergo a Hirschegg in Austria, insieme con alcuni membri della famiglia reale e a Francesco Saverio Nitti. Già alla fine del 1943 poté ricongiungersi alla sua famiglia in Svizzera. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero