Il governo di Ivanoe Bonomi riconosce il Clnai (Comitato di Liberazione Nazionale) come proprio rappresentante nel territorio della Rsi. ...
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In cambio, in conformità con quanto stabilito nei Protocolli di Roma del 7 dicembre, "il Clnai accetta di agire a tal fine come delegato del governo italiano, il quale è riconosciuto dai governi alleati come successore del governo che firmò le condizioni di armistizio, ed è la sola autorità legittima in quella parte d’Italia che è già stata, o sarà in seguito, restituita al governo italiano dal governo militare alleato".
Il Clnai era una formazione interpartitica formata da movimenti di diversa estrazione culturale e ideologica, composta da rappresentanti del Partito Comunista Italiano (PCI), Democrazia Cristiana (DC), Partito d'Azione (PdA), Partito Liberale Italiano (PLI), Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP) e Democrazia del Lavoro (DL).
Alla seduta di fondazione parteciparono: Ivanoe Bonomi (DL, Presidente), Mauro Scoccimarro e Giorgio Amendola (PCI), Alcide De Gasperi (DC), Ugo La Malfa e Sergio Fenoaltea (PdA), Pietro Nenni e Giuseppe Romita (PSI), Meuccio Ruini (DL), Alessandro Casati (PLI). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero