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L’hanno cercato ovunque per due giorni, misteriosamente scomparso da Anzio, mai arrivato all’aeroporto di Fiumicino e mai salito sul volo per Nuova Dehli che sabato scorso avrebbe dovuto riportarlo dai suoi familiari in patria. Gli specialisti del Saf, il nucleo di ricerca e recupero dei vigili del fuoco di Roma, hanno persino scandagliato per ore, sabato notte, le acque del laghetto di Villa Ada, il grande parco cittadino di Roma nord, sulle sue tracce, senza alcun esito. Della presenza dell’indiano, 36 anni, incensurato e lavoratore nei campi agricoli del sud pontino, nessun segnale se non per quello zaino contenente un suo documento rinvenuto nel tardo pomeriggio da alcuni passanti ai bordi dello specchio d’acqua e consegnato a una stazione dei carabinieri di zona.
Di lì l’alert per le ricerche nel lago. La scomparsa dell’uomo era stata denunciata poco prima da un fratello ad Anzio: «Lo aspettavamo a casa, in India, invece si è volatilizzato. Non risponde nemmeno al cellulare». Mistero fitto. Ma solo per qualche altra ora: l’indiano non era sparito, ma fermato e arrestato nel frattempo dai carabinieri dei Parioli per uno scippo. «Non avevo soldi da portare a casa», avrebbe detto.
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