Vigili, Clemente lascia e torna in polizia: fine mandato

Vigili, Clemente lascia e torna in polizia: fine mandato
La Polizia locale di Roma resta senza guida. E sulla scrivania del neo-sindaco Virginia Raggi plana il dossier vigili: va trovato un nuovo comandante in tempi brevi. Come...

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La Polizia locale di Roma resta senza guida. E sulla scrivania del neo-sindaco Virginia Raggi plana il dossier vigili: va trovato un nuovo comandante in tempi brevi. Come anticipato dal Messaggero di ieri, il mandato di Raffaele Clemente si è formalmente concluso con il trasloco dell'ex commissario Tronca da Palazzo Senatorio. Era stato infatti l'ex prefetto di Milano a modificare la data dell'incarico del numero uno dei caschi bianchi, fissata da Marino per ottobre 2016 ma accorciata di qualche mese dal reggente del Campidoglio, che aveva spostato la dead-line «al termine del mandato commissariale». Da ieri infatti i poteri ad interim sono passati nelle mani del vicecomandante Diego Porta.


LE MANOVRE
Clemente nelle ultime settimane ha provato ad avvicinarsi all'universo grillino, partecipando anche al comizio finale della Raggi in piazza del Popolo. Si è anche fatto vedere l'altro ieri all'insediamento della prima cittadina sotto la Lupa. Manovre di avvicinamento, o di abbordaggio - come le ha definite qualche big del M5s - che però sarebbero sostanzialmente andate a vuoto. Tanto che ieri lo stesso (ormai ex) comandante ha fatto diffondere una lettera d'addio: «Con la proclamazione del sindaco eletto termina il mio incarico di Comandante generale della Polizia locale di Roma», ha scritto parlando di «un ciclo professionale impegnativo che ha coinciso con un profondo cambiamento nella vita civile ed istituzionale di Roma».

Clemente, casertano classe 1961, che ora tornerà alle dipendenze del Ministero dell'Interno (dove ricopre il ruolo di primo dirigente della Polizia di Stato) ha voluto ripercorrere le tappe del suo mandato, e quindi «l'emergere di un esteso sistema corruttivo che ha costretto tutti, istituzioni, forze politiche e semplici cittadini, a reagire». Nelle parole di commiato, l'ex capo della Divisione Anticrimine cita Falcone e la necessità di «fare qualcosa» davanti alla «questione morale» piombata sulla città con Mafia Capitale.

L'ex capo della Municipale parla anche delle sue scelte più «dibattute e contestate», come riconosce lui stesso, dalla rotazione dei vigili, «discussa in giudizio davanti all'Autorità Nazionale Anticorruzione e in sede di confronto sindacale» e che «oggi è un'opzione che Roma Capitale o altre amministrazioni, volendo, potranno praticare in maniera più o meno decisa».

IL FORFAIT DI S. SILVESTRO
Dai pizzardoni capitolini, con cui fin da subito il rapporto è stato burrascoso, tra assemblee, proteste e scioperi in sequenza fino alle assenze di massa del Capodanno 2014, Clemente, nel giorno dell'addio, dice di avere «imparato a conoscere l'impegno, la preparazione e l'entusiasmo di tantissimi agenti». Ma anche «la rassegnazione, la passività o peggio di pochi altri».
 

Clemente ha ricordato poi il progetto di IoSegnalo, per denunciare la sosta selvaggia a colpi di tweet. E anche le multe a strascico dello Street control. Nell'ultima dichiarazione vergata dal quartier generale di via della Consolazione, c'è anche un pensiero per il successore: «È ovvio che molte sono le difficoltà che incontrerà».

IPOTESI ROSA

E a proposito di successore: da ieri sera è già scattato il toto-comandante. L'opposizione, con Fabrizio Ghera di Fdi, chiedeva un «interno», in un'ottica «di razionalizzazione della casse capitoline, per consentire al Comune di risparmiare centinaia di migliaia di euro». E tra le ipotesi circolate nelle ultime ore, c'è anche quella di affidare il timone della Municipale a una donna. Lo aveva già fatto Marino, proprio prima di Clemente, con Donatella Scafati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero